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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FORLEO

Clementina Francavilla Fontana (Brindisi) 1963. Giudice. Gip a Milano. Finita sui giornali
per aver mandato liberi, perché giudicati guerriglieri e non terroristi, tre islamici; e per aver preso le
difese, in metropolitana, di un extracomunitario su cui la polizia - a suo dire
- stava esercitando una prepotenza. È il gip (giudice per le indagini preliminari) del caso Fiorani-Ricucci-Consorte,
da lei trattato con la massima severità • «“Clementina È talmente candida da rischiare spesso di farsi del male”, sussurra protettivo un suo collega gip [...] Tra i tanti paragoni che non
reggono con i tempi di Mani pulite, c’È lei, Clementina Forleo, il gip dell’inchiesta Antonveneta, nulla a che vedere con il giudice Italo Ghitti. Tanto lui
sapeva essere sgradevole ma accorto quanto Clementina, descritta dagli avvocati
come un giudice con il quale È difficile dialogare, È persona per certi versi quasi disarmante. Esempio: È fierissima di essere stata insignita dell’onorificenza di “Alfiere del Lavoro” per essere stata uno dei 25 migliori maturandi d’Italia, al liceo scientifico della sua città, Francavilla Fontana, in Puglia. E ancora. Tanto Ghitti era impegnato nelle
lotte delle toghe quanto lei È un cane sciolto (ha fatto solo uno degli scioperi indetti dall’Anm contro la riforma Castelli). Insomma, in un certo senso, Clementina,
rappresenta il nuovo volto della magistratura a Milano, dove 250 magistrati, la
maggioranza, sono donne. Nubile (
il 30 luglio 2006 ha sposato con rito civile in seconde nozze l’ingegnere Giovanni Franzoso, tra gli invitati Giulia Bongiorno, ndr.). Gip dal 94 (ufficio dove È richiesta una presenza quotidiana) Forleo È di quelle donne che vivono il lavoro in maniera quasi totalizzante.
Appassionata di nuoto, stipendio di circa 4 mila euro al mese, figlia d’insegnanti, da ragazza sognava di fare la ricercatrice ma, come tanti giovani
del Sud, fu costretta a scegliere la più garantita strada del concorso pubblico. Ne tentò due: per entrare in Polizia e in magistratura. Commissario di Ps, dall’89, si meritò un encomio solenne dall’allora capo della Polizia, Parisi, per aveva ben gestito l’emergenza invasione-albanesi in Puglia. Un’esperienza, un destino. Dopo anni di procedimenti più o meno noti (rinvio a giudizio di Marcello Dell’Utri, ultimo atto del processo su piazza Fontana), di qualche polemica (si È attirata le ire dei radicali per aver assolto il pentito Melluso, quello che
aveva accusato Enzo Tortora) Forleo È assurta alla vera celebrità per aver fatto scarcerare dei sospetti terroristi islamici e sostenuto che non
si possono equiparare i terroristi ai “resistenti iracheni”. “Una sentenza che non avrebbe scritto neanche Totò”, dichiarò il leghista Mario Borghezio. “Fa rivoltare lo stomaco”, attaccò il ministro Roberto Calderoli. Reazione del gip? Querele per diffamazione, la
difesa affidata a un’altra donna tosta, l’avvocato Giulia Bongiorno. “La dottoressa Forleo”, assicura Bongiorno, “È persona seria, estremamente intelligente, assolutamente apolitica”. A riprova del suo ben operato c’È chi cita altre sentenze in linea (Corte d’Assise di Milano) e il fatto che gli ispettori ministeriali non hanno trovato
nulla a suo carico; d’altra parte c’È l’appello alla sentenza - 50 pagine durissime, critiche a un modo di argomentare “contraddittorio” e più da convegno sulle origini del terrorismo che da tribunale - a firma del
magistrato Armando Spataro. Senza tregua. Aveva appena fatto la pace con
Francesco Cossiga (le aveva consigliato di darsi allo sport ma, dopo aver letto
gli atti, le ha telefonato sia a casa che in ufficio per solidarizzare e
invitarla a cena al circolo tennis Roma), era stata promossa a giugno dal Csm a
magistrato di Corte d’Appello, poteva stare serena, Clementina. Ed invece È scesa di nuovo in campo a difesa, tra la folla urlante, di un extracomunitario
inseguito dalla polizia nella metropolitana. “Disprezzo la violenza soprattutto quando È compiuta dalle forze dell’ordine”, ha ribattuto a chi le consigliava maggior discrezione. Bastava un bel
rapporto! Risultato: oltre la delicata inchiesta sulle banche ha ricevuto una
nuova visita dagli ispettori. Ma soprattutto, dicono i suoi amici, delle
minacce. Ah! Clementina» (Chiara Beria D’Argentine).