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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FORBICE

Aldo Catania 23 settembre 1940. Giornalista. Conduttore del programma radio Zapping (RadioRai 1) • «Una carriera giornalistica di gioie e amarezze. Uomo pacioso e rotondetto che
mai farebbe il tribuno. A 14 anni aveva già deciso che l’aziendina di scarpe del papà lo inorridiva e che sarebbe stato giornalista. Prima di lasciare Catania, fece
in tempo a prendere la licenza scientifica e a collaborare al Corriere di
Sicilia. A 18 anni emigra a Milano con la scusa dell’università. “Lassù chi fa economia trova subito lavoro. ‘Ma valà’, mi contraddisse il babbo, incavolato nero”. Disoccupato tra le brume, inventò la catena di Sant’Antonio. Consiste nel presentarsi sfacciatamente a un giornalista famoso,
chiedergli se c’è un posto libero e al no, dirgli: “Me la farebbe una lettera di presentazione a un collega?”, poi estorto lo scritto per pietà, continuare la ronda estorsiva di pollo in pollo. Girando fino all’Avanti!, organo del Psi, che allora, solo a Milano, vendeva 250 mila copie. Aldo
debutta come correttore di bozze. “è questa la tua vocazione?”, gli chiede un giorno il segretario di redazione, vedendolo lì ancora all’alba. “No compagno, è quella di giornalista”. I sederi di pietra sono universalmente apprezzati e già l’indomani il nostro uomo era in prova alla redazione economica con un mensile di
60 mila lire, primi anni Sessanta. Si tuffa nel mestiere e la laurea sfuma.
Lavora a gomito con il futuro politico Ugo Intini. “Mi fu maestro Fidia Sassano, amico di Gramsci, uomo buonissimo”. Dal partito al sindacato, Forbice finisce nella Cgil, ne dirige una agenzia di
stampa, collabora a riviste economiche di sinistra e da cigiellino si affaccia
alla Rai. Fabiano Fabiani gli affida una rubrica tv sui problemi del lavoro,
Turno C. Giunto casualmente dove voleva, afferra l’occasione. Molla la Cgil ed entra in Rai. Per 18 anni ha fatto tv, in
trasmissioni come Primo Piano e con responsabilità nei servizi regionali. A Zapping, diventata la sua rubrica dopo un corrusco braccio di ferro con Giancarlo
Santalmassi, ha decuplicato gli ascolti. è tra i fondatori del sindacato Singrai che si contrappose al comunisteggiante
Usigrai. L’ha poi lasciato perché troppo infiltrato da An. Politicamente la pensa così: “Quando si candidarono sindaci di Roma Rutelli e Fini, non votai l’uno né l’altro”» (Giancarlo Perna) • «Ha passato cinque anni a svillaneggiare in diretta chiunque osasse mostrarsi
anche cautamente ostile a Silvio Berlusconi e ai suoi associati» (Furio Colombo) • «Voto Rosa nel Pugno ma di mestiere faccio il conduttore di un programma di
servizio pubblico e assicuro voce a tutti. Non sono un allineato e potrei
mostrare le tante lettere di durissime critiche che mi sono arrivate sia dalla
sinistra che dalla destra».