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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FOLENA

Pietro Padova 14 agosto 1957. Politico. Già Pci-Pds-Ds e da ultimo passato a Rifondazione con cui è stato eletto deputato nel 2006 • Nell’85 ha preso la guida della Fgci nazionale, cooptato da Natta, segretario del
Pci, che puntava a rinnovare la classe dirigente dopo la morte di Berlinguer.
Nell’87 è diventato deputato. Con l’arrivo di Occhetto alla segreteria ha preso la guida del Pci in Sicilia. Poi è dalemiano nella Bicamerale, veltroniano nel dopo Prodi. Dopo il Congresso di
Pesaro, che elegge Fassino segretario, diventa esponente di spicco del
Correntone. Nel 2005 Rifondazione • «Uno che Cossiga amava chiamare Pietro “Falena”, per via della generosa esposizione ai riflettori. Chiuso e passionale, gli
amici lo dipingono immune dal cinismo e mai ruffiano, i nemici elencano la fase
dalemiana e quella antidalemiana, il giustizialismo e gli attacchi alle toghe,
il veltronismo e poi il cofferatismo, l’appoggio alla guerra del Kosovo e il pacifismo senza se e senza ma» (Monica Guerzoni) • «Erede del centralismo democratico, dicono i (numerosi) antipatizzanti, si è convertito alla Weltanschauung sanremese di Marisa Sannia: “Quando m’innamoro / io do tutto il bene...”. Volta per volta. Restano memorabili, per chi gli rinfaccia la disinvoltura nel
cambiare idea, due passaggi. Il primo fu l’invettiva, particolarmente violenta per chi aveva esaltato Mani pulite, contro l’invadenza dei magistrati: “Il Paese non sopporta più il circuito autonomo tra pm, sistema massmediatico-politico e opinione pubblica
che sopportò tra il 92 e il 95”. Il secondo è l’entusiasmo che manifestò, lui che dai dalemiani era visto come un Giuda, nell’accogliere al Palasport del Flaminio, pochi giorni prima del Natale 2000, l’elezione a presidente del partito di quel D’Alema che sembrava fosse lì lì per riprendere in mano il partito» (Gian Antonio Stella).