Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FLORIS

Giovanni Roma 27 dicembre 1967. Giornalista tv. Della Rai • Laureato in Scienze politiche alla Luiss. Ha frequentato a Perugia la scuola di
giornalismo radiotelevisivo. Nel 96 è stato assunto al giornale radio Rai. Come inviato ha seguito l’11 settembre ed è diventato corrispondente da New York, da cui è rientrato per condurre Ballarò • «Cosa c’è che non va in Giovanni Floris? Perché quelli di Micromega lo accusano di essere troppo tiepido con Berlusconi? Perché ai girotondini non piace? Domande fin troppo retoriche. La colpa principale di
Floris è di essere Floris. In un mondo (mediatico) in cui c’è gente che se non vede scorrere il sangue non si diverte. In cui c’è gente che confonde un talk show d’approfondimento con un’ordalia e amerebbe che alla fine si accendesse il rogo. In cui c’è gente che rimpiange Michele Santoro (che per tornare in tv si è dimesso dall’Europarlamento) e non riesce a rassegnarsi che altri facciano il suo stesso
mestiere. Certo Floris è Floris: l’aria del bravo ragazzo, i modi un po’ impiegatizi, la forte determinazione mascherata da impegno civile. Sono colpe?» (Aldo Grasso)
• «Sono nato a Roma, famiglia borghese. Liceo al Tasso negli anni Ottanta. Ero
anarchico all’epoca. Leggevo Stirner e Jean Sorel. Il Tasso era un mondo chiuso che supponeva
di essere un mondo intero. Noi ci consideravamo i presidenti del consiglio del
mondo. Avevamo la soluzione per tutti i problemi della Terra. Mi ero iscritto
alla Luiss ma mi ero reso conto che il giornalismo era un mondo di gente che
aveva tutta un cognome importante. Poi cominciai a fare qualche piccola
collaborazione. Il primo articolo? Venti righe sul Messaggero sul fatto che
mancava l’autobus a Casale Rocchi. 23 mila lire. Vinsi il concorso per la scuola della Rai
di Perugia. C’erano Monica Maggioni, Gerardo Greco, Daniela Orsello, Antonio Preziosi, Lucilla
Alcamisi. Andai al Giornale Radio e dopo un po’ arrivò Paolo Ruffini. Fu la svolta della mia vita. Ruffini ebbe il coraggio perfino di
mandarmi giovincello a fare il corrispondente da New York. Li cominciai anche a
fare televisione. Ed eccomi qua» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti).