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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FIORAVANTI

Domenico Novara 31 maggio 1977. Ex nuotatore. Medaglia d’oro dei 100 e 200 rana alle Olimpiadi di Sydney (2000) • Nel 96 è argento europeo in vasca corta in staffetta. Nel 97, oro e 2 argenti ai Giochi
Mediterranei di Bari. Nel 98 è 5° ai Mondiali di Perth nei 100. Nel 99 a Istanbul diventa il primo azzurro d’oro agli Europei nei 100; è argento mondiale in corta a Hong Kong. Nel 2000 è oro e argento europeo nei 100 e 200 a Helsinki. Ai Mondiali di Fukuoka 2001 è argento e bronzo nei 100 e 50 (27’’72, record italiano). Il 18 maggio 2002 è operato alla spalla destra; rientra il 3 novembre ed è argento in staffetta agli Europei di Riesa in corta. Il 5 novembre 2003 l’Istituto di scienza dello sport lo ferma per ipertrofia cardiaca
• «Quel giorno, il 17 settembre 2000, ci sentimmo immersi in una storia biblica, al
cospetto di un accadimento atteso da cento anni e che disperavamo di poter
vedere: la conquista di un oro olimpico nel nuoto. A riuscirci, nei 100 rana,
un ragazzo di Trecate, a due passi da Novara, figlio di un ferroviere e di una
maestra, mandato in piscina per raddrizzare la sua schiena di ragazzino
aggredita dalla scoliosi. Gran dormiglione, Domenico è dotato di un talento eccezionale. Ma al tempo stesso è zavorrato da una pigrizia esistenziale che ha reso estremamente complicato
conciliare la vita di un atleta con i desideri di evasione di un ragazzo di
vent’anni. Quella sera, all’altro capo del mondo, la sintesi fu totale, perfetta, commovente. è come se veramente in quel giorno e, poi, in quelli che seguirono (con il suo
raddoppio nei 200 rana e il successo di Massimiliano Rosolino nei 200 misti),
si sia vissuto un avvenimento irripetibile. Gli è stato riscontrato un ispessimento delle pareti del cuore. Niente di grave per
un uomo normale, ma la legge italiana è severissima per quel che riguarda gli atleti. I medici sono responsabili e
quindi al minimo problema scatta la negazione del nulla osta. Probabilmente
negli Stati Uniti Fioravanti andrebbe avanti» (Roberto Perrone).