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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FERRO Tiziano Latina 21 febbraio 1980. Cantante. Autore • «Scoperto anni fa da Alberto Salerno (produttore di Mango, autore di successi di Ramazzotti e Zucchero) e dalla “grande vecchia della canzone italiana” come si autodefinisce Mara Majonchi (già anima delle Numero Uno di Mogol-Battisti)

FERRO Tiziano Latina 21 febbraio 1980. Cantante. Autore • «Scoperto anni fa da Alberto Salerno (produttore di Mango, autore di successi di Ramazzotti e Zucchero) e dalla “grande vecchia della canzone italiana” come si autodefinisce Mara Majonchi (già anima delle Numero Uno di Mogol-Battisti). Ha conquistato pubblico e critica con il suo primo album Rosso relativo uscito a settembre 2001. Padre geometra e madre casalinga: “L’avventura comincia a 7 anni con lo studio della chitarra classica, poi ripudiata in favore del pianoforte che consente di comporre con più armonie. A 16 anni sono entrato in un coro gospel di Latina. Qualche anno dopo, all’Accademia di Sanremo, l’incontro con Salerno e la Majonchi”. Il treno passa e Ferro ci salta su. “Fu la svolta. Io ero totalmente preso da una certa discografia degli anni Sessanta, da Buddy Miles a Ray Charles e in generale tutto il repertorio Motown. La mia attenzione era rivolta totalmente alla musica e alla magia della voce. Nessuna cura per i testi: io mi fermavo ai concetti di quei maestri che erano in realtà piuttosto elementari e non andavano oltre il ‘dai, cara trascorriamo la notte insieme divertiamoci e balliamo’”. Arrivano i consigli di Salerno che racconta: “Anziché paracadutare dei versi scritti da me sulla sua musica, prima tentazione di un autore, ho costretto Ferro a tirar fuori l’energia che aveva anche nei testi”. Da questo singolare sodalizio sono saltati fuori versi come “Ti dicono ‘sii forte’ sì ma son bravi a parlare, che ne sanno di che hai dentro di te” che fan parte di Mai nata, una canzone su una ragazza ammalata di bulimia o “Tu sei un vero osso duro/ asso grosso/ gas a più non posso e parti in quarta adesso” da L’Olimpiade. La discografia come l’ha accolta? “Un coro unanime di no. Perché mi muovevo su un genere che in Italia non ha mai venduto”» (Mario Luzzato Fegiz) • «Un po’ R. Kelly italiano, un po’ versione maschile di certa Mariah Carey: il suo primo disco Rosso relativo ha venduto - secondo Billboard - 850 mila copie in Europa e 100 mila in America Latina, proiettandolo come unico italiano fra le nominations dei Latin Grammy 2003. I testi che scrive da sé (così come le musiche) mostrano un bel caratterino tosto» (La Stampa) • «Era tutta un’altra persona. Non aveva ancora venduto centomila copie del suo album di debutto, non era rimasto per settimane in cima alla classifica con la canzone Xdono, non era ancora candidato a uno dei premi del PIM, il Premio italiano della musica. All’epoca era un ragazzone di centouno chili che ascoltava il nuovo soul, cantava nel coro gospel della sua città e sognava di entrare nel mondo della musica. Per questo le tentava tutte, come accade quando si coltiva un grande sogno. E i chili per lui non erano ancora il problema. Aveva cantato come corista nella tournée dei Sottotono e partecipato per due volte alle selezioni dell’Accademia della canzone di Sanremo: la prima volta lo avevano scartato, la seconda era arrivato tra i dodici finalisti, ma poi al Festival per l’Accademia andarono i Quintorigo ed Elena Cattaneo. Ferro scoprì allora che il problema erano i chili di troppo. Glielo disse un discografico a Sanremo: “Sei bravo, e molto, possiamo lavorare assieme ma se non ti metti a dieta non se ne fa niente”» (Carlo Moretti) • «Pensai che se quello era il motivo che mi separava dal mio obiettivo, dovevo superare l’ostacolo. Non che con i miei chili stessi male, ma ero sovrappeso e con i dolci esageravo. Così ho iniziato a controllarmi, a seguire un regime alimentare più corretto, ma per farlo ho dovuto tirar fuori tutta la mia volontà perché non è stata solo una dieta, dopo aver perso i chili devi cambiare la tua testa: senza palestra o altro, in due anni ho perso 31 chili».