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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

FERRERO

Michele Dogliani (Cuneo) 26 aprile 1925. Industriale • «La carriera del giovane Michele inizia nel 1946, come venditore del Giandujot
inventato dal padre Pietro. Con la Supercrema, la pasta antesignana della
Nutella, nel 1950 crea il primo di una lunga serie di prodotti fortunati. Nel
1957, a soli 32 anni, si trova a guidare l’azienda. Al suo fianco, dal 1962, c’è la moglie Maria Franca, presidente della Fondazione Ferrero» (Roberto Fiori) • «Aveva 32 anni quando prese in mano l’azienda fondata dal padre Pietro, pasticciere a Dogliani, piccolo centro nella
Langa delle nocciole e del Dolcetto. E da allora Michele Ferrero, il “papà della Nutella” - inventata nel 64 - ha sempre seguito di persona tutti i prodotti che hanno
fatto la fortuna del quarto gruppo dolciario del mondo. Figura unica nel
panorama degli imprenditori italiani - da sempre evita apparizioni in pubblico
e interviste - è stato uno dei primi industriali a “varcare le Alpi” investendo in Germania e in Francia fin dal 56. Vive tra Monte Carlo e Alba,
cui è comunque profondamente legato avendo dato vita nell’83 alla Fondazione Pietro, Piera e Giovanni Ferrero (padre, madre e zio),
presieduta dalla signora Maria Franca. Continua a sperimentare e lavorare ai
suoi “figli”, come li chiama, cioè i prodotti dolciari. Ogni giorno si reca ancora alla Soremartec, l’azienda creata per sperimentare le novità, della quale ha fatto costruire una sede nel Principato di Monaco e prosegue
nei suoi “assaggi”. Sono sue tutte le invenzioni grazie alle quali il gruppo industriale, nato ad
Alba nel dopoguerra, è passato dai mille dipendenti degli anni Cinquanta ai 4 mila del 1960, per poi
salire a diecimila nel 1990, fino agli attuali 19 mila (in tutto il mondo), con
un fatturato consolidato di 4,7 miliardi di euro. E le realizzazioni si
chiamano Mon Chéri (56), Tic Tac (69), Estathè (72) e Rocher (82). Ma soprattutto sono famosi i Kinder Sorpresa, quando ebbe l’intuizione: “Perché i bambini vogliono le uova di Pasqua al cioccolato? Per la sorpresa: allora
dobbiamo dargliela tutti i giorni”» (La Stampa)
• Ha un patrimonio personale di 10 miliardi di dollari • «Il gruppo Ferrero non ha mai voluto quotarsi in Borsa. Per le strategie che ha
seguito, non ne ha mai avuto bisogno. A conferma che la Borsa non è la sola strada per crescere. Michele Ferrero, infatti, non ha fatto
acquisizioni degne di nota nell’evidente convinzione che gli altri non avessero prodotti geniali quanto Nutella,
Kinder, Ferrero Rocher, Mon Chéri, Estathè, Fiesta o Tic Tac. La sua storia è stata dunque assai diversa da quella di un Leonardo Del Vecchio che, invece,
puntando a costruire una rete distributiva su scala mondiale per piazzare i
suoi occhiali disegnati dagli stilisti, si è quotato addirittura a Wall Street ed è cresciuto a colpi di Opa coinvolgendo sempre di più i manager non solo nella gestione ma anche nel capitale di Luxottica. E
tuttavia, pur senza i clamori mediatici che alla fine hanno esaltato il caso
Del Vecchio, Ferrero non ha avuto meno successo» (Massimo Mucchetti)
• «La Ferrero è una multinazionale a conduzione famigliare» (Roberto Fiori) • è la quarta azienda dolciaria al mondo, dopo Mars (Usa), Nestlé (Svizzera), Cadbury (Gran Bretagna) • «Ha due figli e due nipoti che, con qualche variante, si chiamano come lui:
Michele che ha compiuto un anno, e Michael, nato appena dieci giorni fa
portando per la prima volta un accento tedesco nella piemontesissima dinastia
della Nutella» (Roberto Fiori, 25 giugno 2006).