Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FERRARI
Maurizio Paolo Modena 22 settembre 1945. Ex terrorista • «In principio era “Maurizio il rosso”, figlio adottivo di Maria Teresa. Lo chiamavano tutti così nella comunità di Nomadelfia di Don Zeno Saltini. Non tanto per quella sua capigliatura accesa
che gli infiammava lo sguardo, quanto per come usava andar su di giri dinanzi
al minimo torto, alla minima ingiustizia. Ma era già il “compagno Mao”, Paolo Maurizio Ferrari quando venne arrestato a Firenze, il 29 maggio del 74.
Da un paio d’anni era entrato nelle neonate Brigate Rosse, e da quindici mesi era latitante.
Fu il primo brigatista a finire dietro le sbarre; trent’anni dopo è l’ultimo a uscirne. Mai condannato per fatti di sangue, ha scontato la massima
pena per chi non ha mai avuto l’ergastolo; non ha mai chiesto uno sconto, non ha mai usufruito di un solo giorno
di permesso premio, né di un beneficio di legge. Non si è mai pentito, né dissociato. In silenzio lascerà la sezione di Alta vigilanza del carcere di Biella, come in silenzio è sempre vissuto in carcere, da “operaio prigioniero”, secondo la definizione che dava di sé» (Silvana Mazzocchi).