Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FELLAH
Raffaello Tripoli (Libia) 17 maggio 1935. Businessman • «Nato a Tripoli in una famiglia benestante dell’allora ricca comunità ebraica, ebbe il padre ucciso dagli arabi nel 45 durante un pogrom. Nel 67,
mentre un milione di persone venivano espulse dai paesi arabi, trovò rifugio in Italia: arrivò con 20 sterline e una valigia. Oggi è inserito in uno dei gangli del potere economico cattolico. Anello di
congiunzione tra l’ex impero andreottiano e il nascente attivismo di Rutelli, che aveva conosciuto
ai tempi delle battaglie radicali contro la fame nel mondo» (Alvaro Ranzoni)
• «è un personaggio ingombrante, alle elezioni europee si candidò nella lista dei Democratici e riempì i muri di Roma con il suo nome stampato a caratteri cubitali. Al comizio finale
dell’Asinello, in piazza Santi Apostoli, offrì una torta gigantesca a Prodi e Rutelli mentre un’agguerrita pattuglia di fan ignorava i leader e lo invocava con cori da stadio. è uomo di relazioni importanti e di amicizie che contano. Una in particolare:
quella con Giulio Andreotti. Per il “presidente”, Fellah nutre un’autentica devozione. Il giorno dell’assoluzione di Palermo fu il primo a telefonargli, bruciando sul tempo perfino
Francesco Cossiga» (Sette).