Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FAUSTI
Luigi Ancona 9 marzo 1929. Manager. Numero uno della Patrimonio spa, la società del ministero dell’Economia che dovrà gestire, valorizzare e anche dismettere le proprietà dello Stato • «Una vita professionale di più di mezzo secolo trascorsa nelle stanze della Commerciale, la banca di Raffaele
Mattioli che ora è nell’orbita di Intesa. Ed è quella, la Comit, la sua casacca, vi entra a 18 anni e scala pian piano tutti i
gradini. Nei primi anni Novanta gli viene attribuita una fede politica
socialista, tanto che Raul Gardini vede in lui il “nemico” pronto a contrastare i suoi disegni sulla chimica italiana ed Enimont. Nel 94,
da amministratore delegato (con Enrico Beneduce), è invece uno degli artefici della privatizzazione dell’istituto milanese, che avviene sotto la regia di Enrico Cuccia. E un po’ a sorpresa, dopo che l’allora presidente Sergio Siglienti viene messo da parte, diventa l’uomo forte della banca. Un regno - nel frattempo arriva alla presidenza - che
dura circa quattro anni, fino a quando cioè è lui a cadere, reo di essersi opposto al disegno di matrimonio con la Banca di
Roma e messo alle corde da Gianfranco Gutty. Viene sostituito da Luigi
Lucchini, ma rimane in consiglio. Nel giugno 99 è presidente onorario, ma tre mesi dopo abbandona definitivamente denunciando, in
una lettera, la fine dei progetti aggreganti della Comit» (Stefano Agnoli).