Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FASCETTI
Eugenio Viareggio (Lucca) 23 ottobre 1938. Ex calciatore. Lanciato dal Bologna, nel 61
campione d’Italia con la Juventus (ma giocò solo due partite), poi Messina e Lazio. Diventato allenatore, ha ottenuto
cinque promozioni in serie A (Lecce 85, Lazio 88, Torino 90, Verona 91, Bari
97). Nell’86/87 guidò la Lazio in B con nove punti di penalizzazione arrivando ad intravedere la zona
promozione (ma finendo con la salvezza agli spareggi). Era l’allenatore del Lecce che alla penultima giornata del campionato 1985/86, già retrocesso, vinse 3-2 all’Olimpico contro la Roma e regalò lo scudetto alla Juventus. Ha lanciato in A Antonio Cassano e sostenuto, nel
momento della crisi con la Roma, che doveva andare all’estero
• «Genio e sregolatezza, tanto per buttarla sul luogo comune. Bologna. Estate del
56: Eugenio ha diciotto anni e tocca il cielo con un dito. Gli si spalancano
davanti le porte della serie A: “Era la prima grande occasione della mia carriera. In quella squadra c’erano Pavinato, Capra, Pivatelli, Pascutti, c’era il nucleo di quella che poi divenne la squadra dell’ultimo scudetto. Giocavo ala, mezz’ala, mediano”. Ci sapeva fare, Fascetti. Altrimenti, spiegate come avrebbe potuto approdare
alla Juventus. Poi, si sa, a volte ci si infila in viottoli disagiati. Succede,
ecco tutto. “Forse andare a Torino fu uno sbaglio. Voglio dire, quella era una squadra che
aveva come mezze ali Boniperti e Sivori, non so se mi spiego. E a quei tempi
mica c’erano le tre sostituzioni come oggi, o il calendario fitto di appuntamenti che
incombono, mica esisteva il concetto di turn-over. Insomma, giocai poco o
niente”» (Marco Tarozzi).