Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
FALCHI
Anna Tampere (Finlandia) 22 aprile 1972. Modella. Showgirl. Attrice. «Il corpo, in fondo, è solo il mio mezzo di lavoro: come il camion per il camionista»
VITA «Un’infanzia di povertà dominata da seri problemi economici. La mia rivalsa è stata la scuola. Sono quasi sempre stata la più brava della classe. Ho cominciato a fare la modella a tredici anni. Pubblicità per porte blindate. In pelliccia. Facevo la panterona. Ero molto secca. Magra,
magra, magra. Una stampella. Poi, a sedici anni, mi si è formato questo sederino al quale, devo dire, tutti i ragazzetti dedicavano
sguardi compiaciuti. Avevo il seno asimmetrico. Una tetta grande e una piccola.
Anzi una abbondante e l’altra non c’era proprio. Sono asimmetrica. Ho anche il viso storto. Ho un occhio più alto e uno più basso. Un piede più grande e uno più piccolo. Io mi faccio fotografare da sinistra. Il lato destro del mio viso è brutto. Sono a favore della chirurgia. Ma solo quando corregge difetti che
creano complessi. Poi diventa una droga. Le donne si fanno le siringhe già a 30 anni. Tutte le mie colleghe, tutte, si sono già rifatte tutto. Il mio seno è costato 15 milioni. Ho dovuto pagarlo a rate. Un milione e mezzo al mese. Ma mi
sentivo obbligata. Ha mai visto in copertina una senza tette?» (da un’intervista di Claudio Sabelli Fioretti)
• «Ho cominciato a lavorare a 14 anni perché in famiglia c’era bisogno di soldi. Facevo la modella, ma non mi piaceva, sognavo il cinema.
Così dalla Romagna sono venuta a Roma e ho fatto decine e decine di provini. Poi, ho
avuto la fortuna di incontrare Fellini che mi ha lanciato in un famoso spot (per la Banca di Roma, con Paolo Villaggio - ndr)» • «Da ragazzina sognavo di fare il veterinario, perché agli esseri umani ci pensano tutti, e agli animali troppa poca gente. Ma mi ha
bloccato la terribile paura del sangue. Crescendo, sì, era proprio l’attrice quello che volevo fare. Però, siccome ero alta e magra, è stato più facile arrivare alla moda, anche se è stata un’esperienza durissima: vivevo in una pensione di infima categoria, dividendo il
bagno in corridoio con dei marocchini, e avevo a stento i soldi per un po’ di frutta e qualche panino»
• Allo spot, seguirono una serie di film (Nel continente nero, 92; Anni Novanta parte II, 93; C’è Kim Novak al telefono, 93; Dellamorte dellamore, 94; Palla di neve, 95; Celluloide, 95; Paparazzi, 98, ecc) e soprattutto delle performance televisive, tra le quali spicca la
presentazione del Festival di Sanremo nel 95, la partecipazione a Domenica in e soprattutto la clamorosa performance alla prima puntata del Satyricon di Luttazzi (gennaio 2001): durante l’intervista si tolse le mutandine rosse e le offrì a Luttazzi perché le annusasse. Luttazzi portò poi quel capo di biancheria infilato nel taschino a mo’ di pochette fino all’ultima puntata di marzo. Nell’intervista a Sabelli Fioretti più volte citata in questa voce, la Falchi ha sostenuto che l’indumento era un doppio, e che lei indossava, sotto, un secondo paio di slip.
Adesso fa teatro e ha annunciato una sua attività come produttrice («Il mio sogno fin da bambina è stato comandare. Sono sempre stata una leader. Mi sono imposta con grande
personalità, anche troppa. Sono un tipo aggressivo, presuntuoso e ambizioso»)
• Ha mollato Lele Mora con un fax di due righe spedito dalla beauty farm dove si
trovava in quel momento • Primo amore con l’ingegner Francesco Di Mauro («siamo stati insieme quattro anni, vivevo con lui e con un altro ragazzo, io ero
la schiavetta, mettevo in ordine, pulivo, cucinavo e loro mi difendevano»). Poi storie con gente famosa. Max Biaggi: «è l’unico fidanzato che mi è rimasto nel cuore. Guardo ancora tutte le sue gare, tremo con lui». Fiorello: «Non ne ho un buon ricordo. è una persona completamente diversa da come appare». Di Troisi non vuole parlare
• Infine il finanziere Stefano Ricucci, protagonista dell’estate 2005 per il tentativo di scalata (fallito) al Corriere della Sera: «Per incontrarmi si era spacciato per un semplice venditore di case. Poi, una
mattina, bussano alla porta. Avevo una pinza in testa e passavo l’aspirapolvere in casa. Apro e lo vedo. Mi dice: “Buongiorno”. Lancia una rosa rossa e se ne va. Una, due, tre mattine. Come un cavaliere
misterioso. Un’apparizione. Ad aleggiare solo la nuvola del suo profumo. Un’intensa “rushata”. Sì, la scia del suo profumo, indimenticabile: Rush di Gucci. Alla quarta mattina,
un Folletto, il modello di aspirapolvere ultimo grido. Vado pazza per gli
aspirapolveri. Dopo un mese, si è presentato con un fantastico rubino, insieme a un fascione di rose rosse,
naturalmente. Un centinaio. Attenzione, però: quando ho conosciuto Ricucci la famosa ero io e lui non lo conosceva nessuno.
Io il mio primo miliardo l’ho guadagnato nel 95, prima di lui. Io sono ricca da tempo»
• Si sono sposati il 9 luglio 2005, nella Villa ex Feltrinelli di Porto Santo
Stefano. Ha evitato la cerimonia in Comune accusando una sciatalgia. Solo 28
ospiti, divieto di scattare foto (l’esclusiva era stata regalata a Chi, immagini di Marco Rossi, lo stesso della
Marini), i cellulari furono tutti sequestrati all’ingresso. Costrinse il marito a dormire per due notti consecutive in barca (il
Sairam, 54 metri). Bocciò l’offerta di catering presentata da Vissani, che pretendeva 40 mila euro (agli
ospiti furono offerti aragosta al vapore, crudo di gamberi e scampi, sushi,
carpaccio di spigola e salmone, linguine all’astice, trofie alla genovese, spigola in salsa d’uva, timballi di verdure, dessert di frutta, imponente gateau mariage a tre
piani farcito di crema Chantilly e ricoperto di fragoline di bosco, tutto
preparato dalla ditta Grandi Feste). A mezzanotte, fuochi d’artificio. Agli ospiti è stato vietato di far regali. Niente luna di miele. Per i beni: in comunione, ma
poi, quando cominciarono i guai di lui, in separazione. Tuttavia, quando lui è stato messo in carcere lei ha fugato subito le voci di una prossima separazione
andandolo anche a trovare in carcere. Fra i 131 scatoloni ritrovati dagli
inquirenti nell’intercapedine di una casa di lui a Zagarolo, ce n’era uno contenente i calendari sexy realizzati da lei in altri tempi
• Vivono a Roma, in un appartamentone di via Porta Pinciana (sullo stesso
pianerottolo c’è Umberto Vattani). Hanno rinunciato alla spettacolare villa con affaccio sul
parco dei Daini in via Corelli, messa a disposizione da Domenico Bonifaci • La madre si chiama Karina, ed è finlandese. Ha un fratello, Sauro. Del padre italiano, Tito, che fa il
venditore ambulante a Nizza, non vuol sentir parlare (non lo ha neanche fatto
venire al matrimonio). Ci sono tre fratellastri (nati da Tito), ma lei non li
ha mai conosciuti.
FRASI «Dopo aver fatto vedere come sono fuori vorrei far vedere come sono dentro. Ho
avuto successo e soldi senza dover fare alcuna fatica. Non è poco, ma voglio andare avanti» • «Con la televisione ho chiuso. Ci torno solo per brevissime apparizioni. Oppure
per una fiction. Un anno di Domenica in mi ha dato una popolarità finanche eccessiva. Devo dimostrare di meritarmene almeno un pezzetto» • «Il mio modello è Monica Vitti. Ma ho poco da raccontare, non ho sofferto» (prima che le mettessero in galera il marito).
COMMENTI «La protagonista del fondamentale film Desideria e il drago e del calendario La bella e le bestie, autrice della prima denuncia per furto di fondoschiena (a una palestra, rea di
aver esposto foto della giunonica e apprezzata rotondità)» (Denise Pardo) • «Faccia da cartone animato su un corpo che è l’idea platonica della bellezza femminile» (Simonetta Robiony) • «è bella di quella bellezza statuaria che è fatta di curve morbide e vita sottile e seno prorompente e gambe lunghissime e
occhi verdi e bocca a cuore, tutto, insomma, per far girare la testa. Ma lei
dice che la sua bellezza è nel sorriso» (Lucia Castagna).
POLITICA Vota «una volta di qua, una volta di là». Non le piace Rutelli («prima fa il radicale, poi si sposa in chiesa»).
TIFO Laziale.
VIZI Ha dato lei il soprannome di “scarparo” a Diego Della Valle • Ha una Smart cabrio, ma le piacciono le auto veloci: a Sabelli Fioretti ha
detto di essere andata anche a 300 all’ora e di amare i testa-coda • Maniaca delle pulizie di casa • Sostiene di aver visto gli Ufo: «Era una navicella a forma di disco volante. Ferma su quattro piedi davanti a
casa mia, bianca, con una luce rossa intorno e un rumore assordante, tipo
sirena. Dopo un po’ se ne è andata. Erano le cinque del mattino. Per la paura ci siamo chiusi dentro un
armadio, terrorizzati» • Ha a disposizione un aereo Falcon 900.