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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DORELLI

Johnny (Giorgio Guidi) Meda (Milano) 20 febbraio 1937. Cantante. Attore. Conduttore tv. «Ho avuto la fortuna di poter scegliere, di fare quello che volevo. E poi quando
uno come Zucchero ammette che il mio La bomba gli ha ispirato Il grande Baboomba, beh, sono soddisfazioni» • «Pensare che tutto è cominciato seguendo il padre cantante che si era trasferito in America, a metà degli anni Quaranta. Il papà, Nino d’Aurelio, cantava le tipiche canzoni italiane, tutte mamme, cuore, fiori (e doppi
sensi da brividi). Il figlio invece ascoltava Sinatra, Nat King Cole, Ella
Fitzgerald, studiava il contrabbasso e il pianoforte e, quando ha cominciato a
cantare, accogliendo un suggerimento di manager americani, era diventato Johnny
Dorelli» (Paolo Biamonte)
• «Cantante confindenziale come andava di moda negli anni Cinquanta poi attore in
più di quaranta film, molta televisione nei doppi panni di interprete e di
conduttore infine tanto teatro dove cantare recitare e se serve fare qualche
passo di ballo. Racconta di come divenne commendatore della Repubblica solo
perché una volta lui sempre restio a parlar di politica a chi gli domandava quale
fosse l’uomo pubblico che più gli piaceva avesse fornito un nome spiegando che era la scelta di una persona e
non di un partito e come questi gli avesse poi scritto per ringraziarlo
stabilendo alla fine con lui un carteggio costante mai approdato in incontri ma
finito con la nomina a commendatore. Spiega di quando firmato il contratto per
un
Fantastico che poi sarebbe diventato l’ultima cosa fatta per la Rai dopo i primi giorni di prove accortosi che con
Raffaella Carrà non c’era intesa fosse andato da Giovanni Salvi che allora presiedeva agli show per
chiedergli di liberarlo dall’impegno ma avendo ricevuto un diniego avesse accettato di lavorare anche con un
gamba dolorante salvo l’assenza di un sabato per l’operazione all’arto malato allo scopo di non far affondare una barca che già faceva acqua» (Simonetta Robiony)
• «Gli occhi e il sorriso hanno ammaliato diverse generazioni di spettatori
televisivi e teatrali. Quando ha cominciato era proprio un cantante...» (Gino Castaldo) • «Era l’epoca di Sinatra mi piaceva la musica dei crooner ma ero poco convinto almeno
all’inizio. La prima volta che ho cantato con l’orchestra è stato in America con Paul Whiteman... Avevo una soggezione enorme e prima
ancora con Percy Faith ero giovane avevo vergogna e fu lui a spingermi a
cantare. Io non volevo, le prime volte per mandarmi in scena dovevano farmi i
massaggi alle gambe con l’alcol. Cominciai con l’avanspettacolo io entravo in scena tutto vestito di bianco e cantavo una canzone
in inglese e nessuno mi applaudiva perché proprio non capivano. A Roma ero al Teatro Reale allora avevo l’erre moscia tutto vestito di bianco gli spettatori aspettavano le ballerine per
cui cominciarono a darmi del frocio. Il successo vero arrivò a Sanremo quando cantai in coppia con Modugno
Volare. Avevo vent’anni c’era un clima diverso, tra colleghi ci si voleva bene ero minorenne e mi
proteggevano tutti. Un collega venne da me a dirmi: se mi dai Volare io ti do due delle mie. Io stavo per cedere ma prima andai dal vecchio Ladislao
Sugar e gli chiesi consiglio. Lui mi disse: che cos’hai scelto? Io risposi Volare ma potevo anche cederla. Lui disse: ti sembra una mossa giusta? No, dissi io.
Bene neanche a me, non cederla. La musica è rimasta in quasi tutte le cose che ho fatto. Non ho mai smesso di cantare. Ma
non riesco a stare fermo. Quando ho smesso ero ancora in auge ma credo che la
gente capisca il sacrificio di rischiare per una nuova avventura» • «La musica è stata la passione della mia vita. Ma oggi non sopporterei più la ripetitività di cantare sempre lo stesso refrain indispensabile per promuovere un disco
nuovo. Sono diplomato in contrabbasso. Ho studiato in America dove si era
trasferita la mia famiglia. Ho fatto film con Risi Comencini Magni Steno Salce
ma più di tutti mi ha colpito Zampa per la sua onestà: era un uomo pulito» • «La sua specialità è esprimere una frenesia elettrica ma allo stesso tempo impeccabilmente
controllata quindi non angosciosa per chi la guarda dalla poltrona. Inoltre è uno dei pochi attori italiani che trovano congeniale il particolare umorismo
asciutto del wisecrack, la battuta veloce sarcastica spesso di autodeplorazione con cui chi parla
commenta quello che gli sta succedendo» (Masolino D’Amico) • «Io riesco a stare decenni lontano dalle telecamere e campo benissimo con il
teatro. Dicono che ho un caratteraccio, ma non è vero. Se il copione dice che lui le ha mandato cento rose rosse, in scena non
ne devono arrivare solo venti» • Da molti anni, dopo Lauretta Masiero e Catherine Spaak, gli è accanto • Ha tre figli: Gianluca (da Lauretta Masiero), Gabriele (Catherine Spaak),
Guendalina (Gloria Guida). Tutti nomi con la G (vedi anche BERTI Orietta e
BOLDI Massimo).