Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DONDERO
Mario Nato a Milano il 6 maggio 1928. Fotografo • «Uno dei più bravi fotografi italiani del dopoguerra, uno dei fondatori del fotogiornalismo;
di più: è un maestro. Il suo modo di fotografare non assomiglia a quello di nessun altro.
Possiede uno sguardo unico, caldo e umano, colto e intelligente. Ogni suo
scatto è un momento di vita sensibile. Sia nel ritratto di Pasolini, insieme alla madre
nella sua casa borghese a Roma, sia nel reportage di guerra o nella foto in un
ospedale afgano di un uomo colpito da una mina, le immagini di Dondero
possiedono qualcosa di assoluto, di assolutamente relativo. Il filosofo Giorgio
Agamben ha parlato di immagini che contengono un inconfondibile gesto storico,
un indice cronologico, e al tempo stesso rimandano a qualcosa d’altro, “più attuale e più urgente di qualsiasi tempo cronologico”. Forse Agamben allude alla particolare umanità di Dondero. Ha una faccia da chansonnier francese, ricorda Yves Montand; la sua
voce è pastosa e suadente. Quando inizia a raccontare, incanta: staresti delle
settimane ad ascoltarlo. Al bar Jamaica si davano appuntamento subito dopo la
guerra artisti, fotografi, scrittori, giornalisti, da Piero Manzoni a Camilla
Cederna. Mario e il suo “allievo” Ugo Mulas sono due personaggi veri della
Vita agra di Luciano Bianciardi, bohemien, fotografi e cronisti di nera, che è poi il primo mestiere di Dondero» (Marco Belpoliti).