Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DI LAZZARO
Dalila Udine 19 gennaio 1953. Attrice. Film principali: Oh, Serafina (Lattuada, 76), Il gatto (Comencini, 78) Voltati Eugenio (Comencini, 80) • Ha raccontato la sua vita drammatica a Cesare Lanza, in un’intervista del 2000. Figlia di Attilio, ex peso massimo («si era battuto con Carnera»), cuoco raffinato e bravo artigiano («si era costruito una chitarra da solo») e di Rosalia, la vera capo di casa. Ripetutamente violentata («una decina di volte») da un parente all’età di cinque anni, resta incinta del fidanzato (Franco Cocetta) a 15 anni, scappa
di casa con lui e, dopo la nascita del bambino (Christian, 5 aprile 1969), vive
precariamente facendo la modella di provincia. Fino a che viene sequestrata da
un cinquantenne di Torino che la porta in una sua casa sulla costa ligure e,
tenendola chiusa dentro, la violenta per tre giorni consecutivi. Fine del
matrimonio e, dopo varie disavventure, arriva a Roma. Qui la prende sotto la
sua protezione Carlo Ponti, suscitando la violenta reazione di Sofia Loren. La
Di Lazzaro giura che quella di Ponti fu solo un’attenzione paterna, affettuosa, priva di ogni implicazione sessuale. Qui
comincia la vita dell’attrice: popolarità, feste, benessere («Vivevo tra Roma, Londra, New York e Hollywood. Alla grande, sì. Viaggi, gente famosa, vedo e tocco con mano ricchezza e lusso. Ai ricevimenti
trovavo Elton John, Mick Jagger. La ragazza bella e sempliciotta di Udine che
si trova a tu per tu con Warren Beatty, Jack Nicholson, Richard Gere. Ricordo
una festa nella casa di Hugh Hefner, il re di Playboy, in una villa
incredibile, piena di piscine, caverne, laghetti, conigliette… La montanara sta a guardare, piena di buona volontà e di contraddizioni. Frequento anche l’Actor’s Studio, soprattutto per curiosità… Ricordo Chabrol come un personaggio pessimo, Truffaut invece grande in ogni senso, Warhol geniale»). Ma nel 92 perde il figlio, che muore in un incidente stradale, fa degli
sbagli professionali (rifiuta in
Mai dire mai il ruolo che andrà a Kim Basinger), ha un incidente aereo negli Stati Uniti che le provoca una
claustrofobia e la necessità di un’analisi psicoanalitica di dieci anni, poi un altro incidente in motocicletta la
costringe due anni immobile a letto • Richiesta di definirsi con una sola parola, ha risposto: «Una preda».