Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DEL VECCHIO
Leonardo Milano 22 maggio 1935. Imprenditore. Fondatore nel 61 della Luxottica (ad Agordo, nel Bellunese)
che svolge la propria attività nella progettazione, produzione e commercializzazione di montature di occhiali
da vista e da sole di qualità. Oltre alla sua attività principale, negli anni ha saputo creare un vincente polo mondiale dell’ottica: piazza i suoi prodotti in più di 120 Paesi nel mondo, dagli Stati Uniti alla Cina fino all’Australia, ed è leader nel settore grazie anche alla realizzazione di linee ad hoc per case
prestigiose e ad accordi di acquisizione con grandi firme e marchi mondiali fra
i quali Armani, Moschino, Prada, Chanel, Brooks Brothers, Ray-Ban, Arnette,
Vogue, Killer Loop. Luxottica è quotata alla Borsa di Milano e soprattutto alla Nyse, Wall Street, dal 24
gennaio 90
• «Lo chiamano il re degli occhiali e qualcuno va più in là: giocando sulle iniziali del cognome (le stesse per Da Vinci e Del Vecchio) lo
definisce il nuovo Leonardo. Nascita già orfano di padre, vita grama a Milano in una casa di ringhiera, infanzia nei
Martinitt. A 14 anni lascia i Martinitt, ritrova il calore della famiglia ma
anche le ristrettezze economiche. Allora propone a sua madre, che fa la
cameriera: “Comprami una bicicletta, mi servirà a far soldi”. Viene accontentato e a furia di pedalare trova un’azienda che incide medaglie. Fa il garzone, sa che potrebbe fare molto di più, ma impara a sopportare, chiuso in se stesso. I padroni si accorgono che il
ragazzo ha dei numeri e lo mandano a Brera perché impari a disegnare e a incidere. è la svolta della sua vita: in breve fa carriera e, negli anni del boom, si mette
in proprio. Prima un laboratorio, poi un capannone, poi uno stabilimento. Nel
61 nasce Luxottica. Perché proprio ad Agordo? Semplice: perché il Comune regalava il terreno per iniziative industriali. I suoi rapporti con
le maestranze sono più da antica bottega che da colosso industriale. Quando viene rubato un camion di
occhiali, gli operai rinunciano a metà ferie per sostituire la fornitura. E lui ricambia mettendogli l’aria condizionata (anche se ad Agordo fa caldo non più di 15 giorni l’anno). Ed è fra i primi “padroni” ad offrire ai dipendenti la possibilità di diventare azionisti» (Luca Goldoni)
• «Ha solo due crucci: che l’Inter non vinca il campionato e che i giornali sbandierino il suo nome quando
pubblicano la lista dei Paperoni italiani, dove lui figura al secondo posto
dopo Silvio Berlusconi» (Monica Camozzi).