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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DE LAURENTIIS

Aurelio Roma 24 maggio 1949. Produttore cinematografico. Padrone del Napoli. «Io credo che il cinema fin dalla sua nascita sia stato uno spettacolo a valenza
popolare. Per questo sul cinema si è impostata una industria. Negli Usa l’intero sistema paese ha ruotato per cinquant’anni attorno al cinema. Tradizione vuole che nessun presidente degli Stati Uniti
sia eletto senza il benestare di Hollywood. Il primo a non rispettare questa
regola è stato George W. Bush. Detto ciò, lei si immagina il cinema italiano in grado di condizionare la politica? Mi
viene da ridere. I nostri politici si sono ben guardati dal dare al cinema la
dovuta importanza»
• «Il produttore italiano più ricco e fortunato. Mister grandi incassi, l’inventore dei “film-panettone” che sbancano i botteghini (qualche titolo: Natale in India, Merry Christmas, Body Guards...). Ha il cinema nel sangue. Non solo perché lo fa con grinta e successo, ma anche perché appartiene a una grande famiglia del settore. è figlio del compianto Luigi e nipote di Dino. Oggi, con la sua società Filmauro, Aurelio garantisce il ciclo completo: produzione, distribuzione,
esercizio, senza dimenticare una partecipazione negli studios di Cinecittà. Dinamico e irruento, aggiornatissimo e portato ad affrontare i problemi di
petto (come la lotta contro la pirateria audiovisuale), Aurelio è un uomo d’azione e ai bizantinismi della diplomazia ha sempre preferito la chiarezza
estrema, anche a costo di scatenare polemiche. Il suo debutto avvenne nel 77,
con il film
Un borghese piccolo piccolo interpretato da un indimenticabile Alberto Sordi drammatico. Da allora in poi,
la società Filmauro è stata sinonimo di commedie popolari di successo, da Qua la mano a Nessuno è perfetto, Culo e camicia, Amici miei, A spasso nel tempo, la serie Vacanze di Natale, Paparazzi. Le star della casa sono stati Celentano e Pozzetto negli anni Ottanta, poi
sono venuti i Vanzina, quindi la coppia d’oro Boldi-De Sica, Benigni, Albanese. Ma questo non ha impedito a De Laurentiis
di finanziare film d’impegno come Maccheroni di Scola, Codice privato di Maselli, molti titoli di Avati, Matrimoni di Cristina Comencini o di scommettere su registi trasgressivi come Pappi
Corsicato e distribuire Woody Allen, Pedro Almodovar, Coen, Besson, Scott,
Polanski» (Gloria Satta) • Ha preso il Napoli in C per portarlo «dove merita, tra le grandi del calcio internazionale. Ma dovremo fare un passo
alla volta, evitando di strafare. Ci attrezzeremo per arrivare in alto e
rimanerci il più a lungo possibile. Il mio è un programma decennale, diviso in due quinquenni».