Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DE BERARDINIS
Leo Gioj Cilento (Salerno) 3 gennaio 1940. Attore e regista. Studi al Piccolo Teatro di Milano. Nel 93 ha
vinto l’Ubu con I giganti della montagna. Dal 93 al 97 ha diretto il Festival di Santarcangelo • «È un grande del teatro italiano, ma anche un tipo scomodo. Aveva iniziato negli
anni Sessanta (con Perla Peragallo, compagna di scena e vita per 15 anni) nelle
cantine romane, poi giù fino a Marigliano a “contaminarsi” con la sceneggiata e una realtà sociale degradata» (Emanuela Garampelli) • «Porto avanti da anni il concetto di teatro popolare e di ricerca. Ma sono
concetti sui quali bisogna ancora intendersi. Teatro popolare significa elevare
e non abbassare la forza e l’emozione poetica. Popolare È il teatro greco. Popolari sono Shakespeare e Mozart. Il pubblico deve
ritrovarvi la bellezza, averne nostalgia quando ne esce e così rivendicarla nella società. Certo va fatto da grandi maestri. Alla sperimentazione si arriva dopo un
lavoro enorme: lo spontaneismo in palcoscenico È un grande equivoco che ancora pesa sul cosiddetto teatro d’avanguardia. Etichette d’avanguardia io non ne ho mai volute. Attori si nasce ma si diventa. Le capacità naturali vanno rigorosamente affinate nella tecnica, poi bisogna far sparire la
tecnica. Come nelle arti marziali»
• Dal 16 giugno 2001 È in coma irreversibile (non si È ripreso dall’anestesia per un intervento di chirurgia plastica). I familiari hanno chiesto
alla Casa di Cura bolognese Villa Torri un risarcimento di circa 4 milioni di
euro.