Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DE BENEDETTI
Rodolfo Torino 2 luglio 1961. Imprenditore. Manager. Amministratore delegato Cir. Figlio
di Carlo • «Primogenito dell’Ingegnere. Dal padre Carlo, Rodolfo ha ereditato il fiuto per gli affari e una
certa velocità paradigmatica che gli consente di capire quando è il momento di voltare pagina. Sposato con Emanuelle de Villepin. Infanzia a
Torino, collegio a Villars-sur-Ollon in Svizzera, quindi l’università a Ginevra, prima laurea in Economia, l’altra in Giurisprudenza. Comincia a lavorare con Mathysen Gers, socio della
Lombard Odier, banca ginevrina dove si fa le ossa per un anno. Nell’87 prende casa a New York appena sposato con Emanuelle: nella Grande Mela, dove
la moglie, esuberante e bellissima, diventa ambìta nei salotti più chic — resta un anno alla scuola di Peter Cohen della Shearson Lehman, giusto il tempo
per assistere al
black monday della Borsa di Wall Street. Rientra in Italia nell’88, come direttore Affari esteri di Cofide alla vigilia della scalata del gruppo
De Benedetti alla Société générale de Belgique e della guerra con la Fininvest sulla Mondadori. Non c’è tempo per la gavetta, Rodolfo è chiamato dal padre in prima linea. Rodolfo cresce in fretta: nel 90 è direttore generale della Cir, tre anni dopo amministratore delegato (e nel 95
farà il bis con la Cofide). Una corsa a ostacoli che si conclude il 31 luglio 97,
quando l’Olivetti passa sotto il controllo di Roberto Colaninno. Esce ovviamente dal
board Rodolfo, che si concentra sulla finanza, sull’editoria (gruppo Espresso-Repubblica), su Internet (da Cirlab a Kataweb). O
sulle licenze dell’Umts, sull’Energia, sugli Aeroporti, fino agli infiniti nuovi business, Schivo, riservato,
taciturno, Rodolfo è un campione del look sobrio distante dalle tentazioni modaiole» (Monica Setta)
• «Un imprenditore fuori dagli schemi. Che veste casual, pantaloni di velluto a
coste e maglione, in una città ossessionata dalla moda, Milano. Che è capo di una holding, la Cir, che si distingue dalle altre holding italiane,
anche “perché non è costituita per mantenere il controllo di un’altra società”. Il ritratto che l’Herald Tribune ha dedicato a Rodolfo De Benedetti, amministratore delegato della
Cir, è quello di un imprenditore votato al cambiamento» (la Repubblica)
• Ha tre figli: Neige, Alix e Mita.