Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DAPPORTO

Massimo Milano 8 agosto 1945. Attore. Figlio di Carlo (26 giugno 1911-1 ottobre 1989),
ha iniziato con commedie brillanti, poi è passato alla tv con ruoli di grande tensione drammatica a cominciare da Storia d’amore e d’amicizia di Franco Rossi (82). Prima grande popolarità col personaggio del dottor Paolo Magri nella fortunata serie Amico mio (93-94), interpretazione ripresa anche nella serie Amico mio 2 (98). Nel 97 Un prete tra noi e Mio padre è innocente, nel 2001 Don Matteo in Casa famiglia ecc. • «Dicono di lui che sfugga ad ogni classificazione, che riesca ad interpretare
ruoli tanto differenti tra loro in rapida successione. Forse troppo rapida.
Qualcuno lo ha definito il Fregoli della fiction. Il pubblico lo conosce come
dottore o prete ma di parti importanti Dapporto ne aveva già interpretate a bizzeffe anche in cinema: La famiglia di Scola, Soldati di Marco Risi, Mignon è partita di Francesca Archibugi. Poi, come spesso accade, il successo è arrivato tutto insieme. Quando ormai forse non se lo aspettava nemmeno più» (Romana Liuzzo) • Sul padre: «Da lui ho imparato il rigore, perché professionalmente era diverso da me: lui era un personaggio, io invece
interpreto dei personaggi. Abbiamo lavorato una sola volta insieme e, in quel
caso, la parte gliela trovai io: Scola cercava qualcuno che potesse
interpretare me da anziano. Quando ero ragazzino impazzivo per Marlon Brando e
Paul Newman, negli anni Settanta imitavo Al Pacino o De Niro e stimavo Dustin
Hoffman per la sua serietà professionale. Adesso, pensandoci bene, mi accorgo che quel tipo di recitazione
è superata. Era poco naturale, troppo posata».