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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

DANIELI

Isa Napoli 1937. Attrice • Figlia d’arte, debutta a sedici anni nella compagnia di Eduardo De Filippo, con il quale
avrà un rapporto lungo ed estremamente formativo. Nel 76 è una prima lavandaia da antologia ne La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone • «Vac’ ’o Trianon. Vado al Trianon. Così mi salutava mia madre, Rosa Moretti, quando io ero piccola e lei andava a fare
la cantante o l’attrice di sceneggiata al Trianon. Qualche volta ci sono anche stata dentro,
parcheggiata con affetto nei camerini, al Trianon. Rammento che gli spazi
riservati agli artisti erano proprio a ridosso del palcoscenico. Ho sentito l’odore delle pareti, il suono degli spettacoli, il trantran delle compagnie. Era
una sala, il Trianon, non migliore o peggiore di altre, ma era di sicuro una
culla della buona tradizione canora e rivistaiola. Mia madre vi interpretava i
suoi numeri in varietà dove figuravano comici del calibro popolare di Trottolino. E per un periodo fu
primattrice-cantante nella compagnia Cafiero-Fumo, con cavalli di battaglia
come
L’ultima tarantella, Zampugnaro innamurato, ’A legge, Lacrime napulitane. Era sempre un repertorio rigorosamente napoletano» (da un’intervista di Rodolfo Di Gianmarco) • Eduardo la scoprì ragazzina. «Ho debuttato con lui a 16 anni. Io già da due anni recitavo nella sceneggiata con mia madre. Poi un giorno, sentendo
tanto parlare di questo Eduardo, gli inviai una lettera con foto per chiedere
di lavorare con lui. Mi chiamò dopo una settimana e mi fece debuttare la sera stessa, perché un’attrice si era ammalata. Ricordo ancora il silenzio sacrale quando si aprì il sipario: un’emozione che non scorderò mai più. Da lì rimasi 18 anni nella sua compagnia, diventando pian piano la protagonista di
opere come
Filumena Marturano e Napoli Milionaria. Ogni tanto però scappavo. Con Eduardo a volte litigavo: io ero ribelle, lo rispettavo, ma non
avevo timori reverenziali come gli altri. Così andai a fare l’avanspettacolo, imparando a ballare e cantare; poi incontrai De Simone che aveva
appena scritto La gatta Cenerentola e che mi volle nel ruolo della lavandaia. Poi entrai in compagnia con Nino
Taranto e a 37 anni incontrai la Wertmüller: nacque un grande amicizia e fu lei che mi fece diventare una primadonna
con un grande successo teatrale Amore e magia nella cucina di mamma. Recitai anche in diversi suoi film. Strehler? Un grande incontro, ma troppo
breve, purtroppo. Lavorai con lui ne L’anima buona di Sezuan di Brecht: mi voleva per due anni, io invece potevo solo tre mesi. Poi
incontrai il grande Glauco Mauri e con lui interpretai un altro Brecht, Puntila e il suo servo Matti» (da un’intervista di Angela Calvini).