Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
DANDINI
Serena Roma 22 aprile 1954. Conduttrice tv. Vista di recente nel talk show Parla con me • «Coordinatrice di gruppi comici e non da La tv delle ragazze a L’ottavo nano, tessitrice di tele “arternative” e fracassone che stavano in piedi grazie a lei, collante di discorsi alti e
bassi, politici ed etici, intelligenti e scemi, comunque di tanti in coro» (Simonetta Robiony) • «Donna in carriera catodica. Fu comparsa da Carlo Massarini, fettina di Avanzi, propaggine dei Guzzanti Brother’s. Fin dai debutti apparve bella di coscia ma un po’ forte di fianchi: grassottella dimagrita, “ex sgianfona”, come la chiamano premurosamente le sue amiche, veste di nero, che sfina e fa
sempre chic. Ha l’espressione un po’ così, di quelli che ridono pure in un cimitero» (Pietrangelo Buttafuoco) • Soprannominata Giovane Holding • «Sotto quel look sbarazzino-dandinesco (tailleur-pantalone a righe, camicie
sgargianti, sandali yé-yé) batte il cuore di un’abile imprenditrice di se stessa e del suo piccolo gruppo, dove spiccano il
fidanzato musicista Lele Marchitelli e la fedele Gabriella Ruisi, capace di
moltiplicare i campi di intervento riuscendo a restare libera e senza mai
consegnarsi a contratti capestro. Ma nella crescita del “Dandini power”, un modello un po’ Arbore un po’ Costanzo (“Però io ho le tette, loro no” scherza), conta molto anche una spiccata capacità di tessere alleanze, di trovare amici e sponsor. Nel centrosinistra, ma non
solo. Anzi, facendo di quella guizzante vocazione alla trasversalità il marchio della propria libertà. Uno dei primi ad accordarle fiducia fu Angelo Guglielmi, allora direttore di
una Raitre rivoluzionaria nel mischiare materiale “alto” e “basso”. Per quella promettente speaker radiofonica che da grande avrebbe voluto
insegnare letteratura angloamericana fu il primo passo vincente. Poi c’è la politica. E qui i rapporti si fanno più sfuggenti, impalpabili, indecifrabili. Di sicuro Serena Dandini non è nelle grazie di Massimo D’Alema, se non altro per la memorabile caricatura tributatagli da Sabina Guzzanti
all’epoca del
Pippo Chennedy Show» (Michele Anselmi).