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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

D’URSO

Barbara Napoli 7 maggio 1957. Attrice. Conduttrice tv. Specializzata in reality (il Grande fratello, La Fattoria). Prima aveva avuto grande successo con la fiction La dottoressa Gio. «So che sono una gnocca da far paura, e con l’invidia ci gioco» • Sin da quando era una ragazza ha cercato con tutta se stessa di trovare la via
del successo, e per riuscirci non ha esitato a lasciare la sua Napoli per
Milano, dove è arrivata giovanissima con la sua amica del cuore Patti, per lanciarsi nel mondo
della moda. L’inizio non è stato facile, ma appena ventenne ha condotto una trasmissione su Telemilano, Goal, con Diego Abatantuono, Teo Teocoli e Massimo Boldi. A quasi trent’anni dal suo debutto in tv la troviamo per la seconda volta consecutiva al
timone di un reality ormai collaudato, La Fattoria, giunto alla terza edizione: in questo campo è ormai una veterana, visto che ha condotto tre stagioni del Grande fratello: «A forza di impersonare una dopo l’altra le dolenti eroine delle sue fiction, inalberava una faccia con un
altissimo tasso di mortalità. Per sua fortuna, con la conduzione dei grandi fratelli, Barbara è rinata a nuova vita e le è persino sfuggito un sorriso. Per lei e per i Vip bolliti (i “morti di fama”) che prendono parte ai reality, La Fattoria si rivela come una fontana della giovinezza per rigenerarsi e cominciare una
nuova vita. Per gli spettatori è una fontana dell’invecchiamento precoce, un’ora davanti al video corrisponde a 24 ore di una vita normale» (Bruno Gambarotta) • «Piace molto agli uomini: così carnale, sexy, “popolare”» (Maria Volpe) • «Il famoso seno di cui si è detto tanto, non è rifatto, ma vero. Una volta mi vergognavo e lo nascondevo, ora ho capito che è un aspetto materno del corpo. E mi sono detta: perché nasconderlo?» • Chiama per nome le sue tette: una è Paola, l’altra Chiara («come le due cantanti... carino, no?») • «Sono stata una delle poche ad aver visto Pippo Baudo in mutande, quando ero
giovanissima. Ero entrata nel suo camerino per discutere la scaletta e l’ho trovato senza pantaloni. Un privilegio».