Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
D’INZEO
Piero Roma 4 marzo 1923. Ex campione d’equitazione. Secondo nell’individuale alle Olimpiadi del 60, terzo nel 56, secondo a squadre nel 56, terzo
nel 60 e nel 64; campione del mondo individuale nel 59, secondo nel 58, 61, 62.
Fratello di Raimondo • «Il maggiore dei “d’Inzei”, i fratelli d’Italia che ai loro tempi erano più celebri anche di quelli di Mameli e non soltanto perché questi ultimi erano finiti in naftalina. Se entrambi sono stati l’Equitazione, facendo innamorare del cavallo l’Italia tutta, Piero rappresentava davvero la classicità e lo stile, il perfetto cavaliere. È il cavaliere che ha vinto più volte a Piazza di Siena: 64 successi, cominciati quando era ancora un Balilla. È in campo per l’Italia Piero d’Inzeo diceva lo speaker (ne trascuriamo il grado perché cresceva con il passare degli anni e degli incarichi); le tribune ammutolivano,
ed era un trattenere il fiato ad ogni salto, come anche per Raimondo, o per
Graziano Mancinelli. Quante coppe delle Nazioni l’Italia ha trepidato e vinto a quei tempi. Aggiungeva lo speaker “su Uruguay”, o su “The Rock”, o su “Easter Light”, che sono stati i cavalli di maggior successo montati da Piero d’Inzeo. Su “The Rock” poi, e a Piazza di Siena, ha conosciuto la più amara e la più dolce delle “sconfitte”, se tale la si può considerare: quella dei Giochi Olimpici di Roma del 60. La più amara perché l’argento È quasi l’oro, la più dolce perché l’oro fu proprio del fratello più piccolo, di Raimondo, e c’È chi sostiene di sentire ancora il tintinnio delle fraterne medaglie al momento
dell’abbraccio. Su quel campo ostacoli Piero ha vinto sette volte il Gran Premio e
con sei cavalli diversi; dal 48 al 76 ha partecipato otto volte ai Giochi
Olimpici» (Piero Mei).