Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
D’ARCANGELO
Ildebrando Pescara 1969. Basso-baritono • «Aitante, impetuoso, voce sicura e possente sta raccogliendo ovunque successi
clamorosi» (Leonetta Bentivoglio) • «Mio padre, organista, mi ha fatto studiare musica fin da bambino. Otto ore al
giorno di pianoforte. Una tortura. Per non parlare dell’opera. Papà era così fissato che voleva chiamarmi Radames. Mi faceva vedere le opere in tivù e io mi addormentavo. Ricordo un Barbiere di Siviglia come un supplizio. Trovavo ridicoli i cantanti e non si capiva una parola. A 16
anni presi a frequentare un coro, e Monica Bacelli venne a prepararci per un
concorso polifonico ad Arezzo. Fu lei a dirmi che avrei potuto cantare
seriamente. Mi misi a ridere perché odiavo il canto. Un giorno papà mi fece ascoltare il finale di Don Giovanni diretto da Karl Böhm. Fu un’illuminazione. Decisi di lasciare il pianoforte e di darmi al canto. Partecipai
al Concorso “Toti dal Monte” nell’89 e nel 91, vincendo sempre. Bruscantini mi chiese di non parteciparvi più per far vincere gli altri».