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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CORTESE

Valentina Milano 1 gennaio 1923. Attrice • Debutto a 17 anni con il film Orizzonte dipinto accanto a Ermete Zacconi, poi il Bravo di Venezia. Indicata già nel 46 come «l’attrice del momento» (da Grassi e Strehler in un’intervista a Platee) nel 49 gira a Hollywood I corsari della strada di Dassin, sposa Richard Baseheart, torna in Italia e vince la Grolla d’oro a Saint-Vincent per Le amiche di Antonioni, si lega a Giorgio Strehler e al Piccolo. Altri suoi film: Giulietta degli spiriti di Fellini, Fratello Sole e Sorella Luna e Gesù di Zeffirelli, Effetto notte di Truffaut (per il quale ha ricevuto la nomination per l’Oscar) • «L’incanto dei suoi occhi verdi, la grazia lunare del viso, i gesti leggeri, la sua
voce fanno parte della storia dello spettacolo. La sua Ljuba nel Giardino dei ciliegi diretto da Giorgio Strehler o Severine, ironico autoritratto di diva in Effetto notte di Truffaut, sono icone indimenticabili, il segno indelebile di una grande
attrice che, negli anni accesi della sua celebrità colta e internazionale, tra Hollywood e Roma, Parigi e Milano, ha girato decine
di film, fatto decine di successi teatrali, ha avuto per amiche la principessa
Grace e Ingrid Bergman, ha fatto i pop corn a casa di Paul Newman, ha tenuto a
battesimo Anthony, figlio di Gregory Peck» (Anna Bandettini) • «Voce di chiffon» (Maurizio Porro) • Sull’amore con Strehler: «E come potevi non innamorarti di un uomo così. Eravamo alle prove di
Platonov, lui doveva mostrare a Carraro come abbracciarmi. Salì in scena, io sentii quelle braccia, col mio primo marito, Richard Basehart, ero
in crisi, pensai “O mio dio...”. È stato un amore grande, grande, grande. Quindici anni. Mi manca Giorgio, come a
tutti. Un uomo meraviglioso come Victor de Sabata cui fui legata da ragazza,
come mio marito, l’industriale De Angeli, uomo speciale» • «I menischi sfracellati dei miei ginocchi doloranti mi fanno venire in mente le
recite del
Gioco dei potenti, quando Strehler mi obbligava a cascare per terra di colpo, ogni sera, senza
ginocchiere e io non ascoltai i medici. Venivo dal cinema, non dicevo mai di
no, anche per amore».