Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

COPPOLA

Danilo Roma 25 maggio 1967. Costruttore. Finanziere. Sospettato di essere un “furbetto del quartierino”, nell’estate 2005 ha incassato qualche milione di plusvalenze con l’affare Bnl e si è poi defilato per tempo evitando di fare la fine dei vari Ricucci, Fiorani,
Consorte ecc. • «I Coppola, siciliani trapiantati a Roma. La strada dove risiede anagraficamente
il finanziere è via Bolognetta: si apre con i vecchietti del bar Billi e si chiude con il
cemento armato della ferrovia abbandonata. Al centro c’è la villetta bifamiliare dei Coppola dove abita mamma Francesca. Che è nata a Cosenza e un tempo chiamava a raccolta le signore della zona per
inscatolare le alici e arrotondare le entrate. Papà Coppola, classe 29, nato a Casablanca ma con parenti a Trapani, era un
impiegato statale. Solo alla fine degli anni Ottanta Paolo Coppola si dà alle costruzioni» (Marco Lillo e Vittorio Malagutti)
• «“Quando si trattava di comprare aree in zone in via di sviluppo”, racconta, “papà non stava lì a tirare sul prezzo”. Casilina, Tuscolana, Appia, Romanina, in questi quartieri Paolo Coppola costruì fino al 95 quando, a 65 anni, morì per un ictus. Cosa lasciò al figlio allora ventiseienne? “Anzitutto, l’esperienza accumulata lavorando al suo fianco sin dai tempi del liceo
scientifico”, racconta Danilo, che si è iscritto poi a Giurisprudenza senza mai prendere la laurea. Poi, un discreto
patrimonio (“Una ventina di miliardi”, quantifica l’interessato) che, oltre ai cantieri aperti, allineava 50 appartamenti, una
sessantina di negozi e due centri commerciali: “Tutto affittato”, spiega Coppola, “con introiti allora ammontanti a oltre un miliardo di lire l’anno”. Alla base di questa accumulazione c’è una regola aurea del vecchio Coppola: terminata la costruzione, si può anche vendere tutta la parte residenziale, mai quella commerciale di pregio.
Così, continuando ad edificare, Danilo Coppola ha allungato la lista degli immobili
in affitto» (Primo Di Nicola)
• Capelli lisci, lunghi fin quasi alle spalle.