Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CONSOLO
Vincenzo Sant’Agata di Militello (Messina) 18 febbraio 1933. Scrittore • «È la prova vivente che così come non basta avere due gambe e una testa per sentirsi un uomo, non È sufficiente essere nato a Sant’Agata di Militello e avere scritto molti libri per diventare uno scrittore
siciliano» (Pietrangelo Buttafuoco) • «Cerco di immettere nel toscano quelli che sono i reperti linguistici dei ricchi
giacimenti che ci sono in Sicilia. Prendo parole talvolta di origine araba,
greca o latina e li innesto nel codice linguistico centrale. Non È un’esigenza estetica, ma etica. Credo di poter rappresentare così realtà diverse da altre realtà e poi da un’esigenza di memoria. Verga diceva che la distanza gli serviva per vedere con
realtà e chiarezza qual era la realtà magmatica siciliana. Curiosamente la stessa cosa la dice Gogol da Roma. Solo da
Roma gli era possibile parlare dell’immensità della realtà russa. Questa distanza È fisica, ma anche psicologica. Ma c’È anche chi stando in Sicilia ha saputo prendere una distanza razionale. Abbiamo
sempre sentito, noi che siamo nati e cresciuti in questa estrema periferia dell’Europa, il bisogno di raggiungere un centro ideale che di volta in volta poteva
essere Roma, Firenze, Milano oppure Parigi. È quello che Salman Rushdie ha definito la patria immaginaria» (da un’intervista di Alain Elkann)
• Vive a Milano. Suo libro più famoso: Il sorriso dell’ignoto marinaio (Mondadori).