Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
COLAO Vittorio Brescia 3 ottobre 1961. Manager. Amministratore delegato Rcs, nell’estate 2006 improvvisamente sfiduciato dagli azionisti, forse per i contrasti con la redazione, forse per non aver portato a termine alcune operazioni di mercato (la conquista della francese Emap, comprata dalla Mondadori)
COLAO Vittorio Brescia 3 ottobre 1961. Manager. Amministratore delegato Rcs, nell’estate 2006 improvvisamente sfiduciato dagli azionisti, forse per i contrasti con la redazione, forse per non aver portato a termine alcune operazioni di mercato (la conquista della francese Emap, comprata dalla Mondadori). Gli analisti hanno giudicato negativamente, per Rcs, la sua uscita di scena (Hugo Dixon). Alessandro Penati, che era stato commentatore del Corriere della Sera, ha più volte sostenuto su Repubblica che i margini di Rcs sono troppo bassi • «Ha confessato una volta che, da ragazzo, sognava la carriera militare. Ha frequentato la scuola degli alpini e, per un certo periodo, è stato anche ufficiale dell’Arma dei carabinieri. Poi però le cose sono andate in un’altra direzione: la laurea alla Bocconi, il master in Business administration ad Harvard nel 90, l’ingresso alla McKinsey prima come analista finanziario, poi come partner. L’anno della svolta è il 96, quando diventa direttore generale Omnitel. E nel 99, con l’improvviso addio di Scaglia, eccolo amministratore delegato. Prende in mano una società di telecomunicazioni cellulari che si chiama Omnitel, conta 2 mila dipendenti e fattura 200 milioni degli attuali euro. La lascia con il nome di Vodafone Italia (un’azienda gioiello che da sola rappresenta il 25% del cash flow dell’intero gruppo Vodafone), con 10 mila dipendenti e 7 miliardi di euro di fatturato. Per capire quale impronta lascia basta pensare ai tre soprannomi con i quali i dirigenti sintetizzano l’intera storia di quel miracolo industriale che è Omnitel: il Genio, il Mago, l’Internazionale. Dove il “genio” è Caio, l’uomo che ha “inventato” l’azienda dal nulla, il “mago” è Scaglia, il manager che l’ha fatta crescere da 300 mila a 8 milioni di abbonati, e “l’internazionale” è, appunto, Colao, quello che l’ha proiettata in una dimensione internazionale» (Giancarlo Radice).