Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
COCCO Alessandro Valdagno (Vicenza) 7 novembre 1941. Presenzialista. «Se Gabriele Paolini è lo Zelig nero della Tv, Alessandro Cocco è lo Zelig bianco, l’intruso che tutte le trasmissioni vogliono ospitare perché si è fatto la nomea di portare bene
COCCO Alessandro Valdagno (Vicenza) 7 novembre 1941. Presenzialista. «Se Gabriele Paolini è lo Zelig nero della Tv, Alessandro Cocco è lo Zelig bianco, l’intruso che tutte le trasmissioni vogliono ospitare perché si è fatto la nomea di portare bene. è entrato nel libro dei Guinness per essere stato ritratto per più di 4000 volte accanto a dei vip. Dal 1975 ha partecipato a oltre 1000 programmi televisivi» (la Garzantina della Tv curata da Aldo Grasso) • «Qui eravamo al ristorante, c’erano De Niro, Stallone, Schwarzenegger. E Gianni Morandi. Che però, siccome la foto con lui l’ho fatta per ultimo, da allora non mi saluta più» (mostrando una foto) • «Successe nel 75. Qualcuno mi diede i biglietti per Telealtomilanese. Il programma era Schiaffobacio con Raffaele Pisu. Riuscii a salire sul palco. Da quel momento ho capito che cosa volevo dalla vita. Essere il primo di quelli che non sono arrivati. Quando riesco a entrare alla finale di Sanremo e a farmi riprendere con Gorbaciov, lo faccio anche per il popolo. Una volta, al Delle Vittorie, ero vicino alla Carlucci e a Magalli. Be’, c’erano due poliziotti che la foto hanno preferito farla con me» • «I trucchi del mestiere sono importanti. Per esempio, io mi porto sempre appresso un minitelevisore col videoregistratore incorporato. Perchè se passi solo sul regionale, devi esser pronto a registrare sul posto. Il guardaroba, poi, è fondamentale: smoking per le serate, giacca e cravatta ai funerali e alle convention politiche, casual solo alle manifestazioni sportive. Quando si hanno più trasmissioni nella stessa giornata, il trucco è indossare più giacche una sopra l’altra. E invece delle cravatte, portare i papillon: si cambiano più facilmente» • «Il Papa. Dai e dai, riesco ad arrivargli sotto e a sfoderare la mia frase protocollare. “Santità, permette una foto?” E lui che fa? Mi prende le mani fra le sue e ci infila un rosario» • «La politica italiana è una brutta bestia. Perchè il turnover è troppo veloce. Con De Mita e Craxi mai avuto problemi, Andreotti mi dà la mano e con Berlusconi ci diamo del tu. Qualche anno fa ero in uno studio con D’Alema e non gli ho chiesto la foto: a quell’epoca non era nessuno» (da un’intervista di Tiziana Abate).