Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
COCCIOLONE
Maurizio L’Aquila 22 settembre 1960. Colonnello dell’aeronautica militare. Il 18 gennaio del 91, nel corso dell’operazione Desert Storm per la liberazione del Kuwait dall’occupazione irachena, il Tornado sul quale era in missione insieme al maggiore
Gianmarco Bellini fu abbattuto dalla contraerea irachena: iniziarono così 47 giorni di prigionia nelle mani delle forze armate di Saddam. Il quale fece
sapere, attraverso la Cnn, che avrebbe mandato in onda le immagini relative a
sette prigionieri. Così, il 21 gennaio, si vide Cocciolone, a quell’epoca capitano, pronunciare le seguenti parole davanti alle telecamere: «La guerra è un male, credo che la soluzione migliore sia quella di trovare dei mezzi
pacifici. Non è bene risolvere il problema con la guerra. Bisogna trovare una soluzione
politica. Quando l’uomo fa una guerra, deve avere una causa e tu non hai una causa perchè l’Iraq non ha attaccato l’Italia. L’Iraq non è il nemico del tuo popolo, non è tuo nemico». Il video diede luogo a molte polemiche, relative soprattutto alla questione se
Cocciolone, cedendo a Saddam, avesse o meno mancato ai suoi doveri di soldato.
La risposta della maggior parte fu che no, non aveva mancato ai suoi doveri di
soldato. Però una medaglia di riconoscimento venne assegnata solo al maggiore Bellini che in
video non era apparso. Rientrati in Italia, dopo essere tornati liberi il 5
marzo, i due rimasero amici fino al matrimonio di Cocciolone, quando la vendita
dell’esclusiva delle foto a un settimanale li fece litigare. Bellini è adesso comandante della base di Ghedi, Cocciolone, rimasto nell’Aeronautica, si occupa di elettronica.