Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CIPRIANI

Arrigo Verona 23 aprile 1932. Celebre albergatore. Proprietario dell’Harry’s Bar di Venezia. «Mio padre diceva che Hemingway ha vinto il Nobel dopo aver scritto un romanzo
che si svolgeva quasi tutto tra i tavoli dell’Harry’s Bar. Quello che per noi è importante è che i clienti tornino» • «Mio padre mi disse che un’estate c’erano quattro re a quattro tavoli diversi: il re di Grecia, il re di Spagna, il
re del Belgio e il re di Jugoslavia» (da un’intervista di Alain Elkann) • «Il più bel complimento che l’Harry’s Bar abbia ricevuto lo fece il barone Filippo de Rothschild. Un giorno fu
intervistato da una giornalista della rivista Harper’s Bazaar. Gli venne posta la domanda su qual era, secondo lui, il miglior
ristorante del mondo. Con la calma che gli veniva dalla grande cultura, unita
ad una singolare statura umana, Filippo de Rothschild rispose: “Non posso sapere quale sia per la semplice ragione che non ho avuto la fortuna
di visitarli tutti. Però le posso dire una cosa. C’è un ristorante al mondo nel quale io mi sono sempre trovato come a casa mia: l’Harry’s Bar di Venezia”. Il barone veniva tutte le sere, quando era a Venezia, accompagnato dalla
moglie che amava molto teneramente, e dal suo cane labrador che lo seguiva
docile, legato a un guinzaglio di corda. Anche lui doveva essere d’accordo col suo padrone perché gli veniva puntualmente servito, naturalmente sotto il tavolo, il pasto
quotidiano. Un controfiletto pulito di quattro etti».