Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CIPRÌ
Daniele Palermo 17 agosto 1962. Regista. In coppia con Franco Maresco (accusati di
strumentalizzare un’umanità di “brutti sporchi e cattivi”). Film: Lo zio di Brooklyn (95), Totò che visse due volte (98). Direttore della fotografia con Roberta Torre regista (Tano da morire, Sud Side Story). Soprattutto celebre per la serie televisiva in bianco e nero Cinico tv mandata in onda su Raitre nel 1992 dall’allora direttore Angelo Guglielmi (che la definiva «un programma religioso») • «Le 49 puntate di Cinico tv sono del 92 ma siamo stati su Raitre dal 90 al 94. La nostra idea di tv l’avevamo messa a punto a Palermo in una piccola tv locale. I nostri riferimenti
erano cinematografici, dai Fratelli Marx a Stanlio e Ollio. Facevamo già un Fuori orario (il celebre programma notturno di Enrico Ghezzi, sempre su Raitre - ndr) in piccolo, una critica per immagini. Quando ci fu data la possibilità di Cinico tv la tv non era ancora il cesso che è oggi. L’idea era antitelevisiva: le pause, il bianconero. Alle otto di sera. Per la
prima volta una Sicilia non più passiva, parodia da cabaret, la negazione della comicità meridionalista alla Arbore» • «Il nostro orrido ha intanto uno spessore estetico, e non ha alcuna parentela con
l’orrore del reality, con la televisione del dolore. Gli sciacalli sono altri, è Costanzo il padre fondatore. Il Circo Massimo dell’esposizione dei mostri. Il cinismo vero è suo e della sua signora. Noi facciamo come nei cartoni animati mai belli ma
sempre disgraziati, o come Stanlio e Ollio: disperati, tragici e brutti. Alle
otto di sera presentiamo una realtà cruda, contro la plastica televisiva, e senza ripararci dietro Pasolini. La
rappresentazione dell’orrido è uno sguardo sul mondo, in contrasto con un mondo che rimuove la morte, la
corporalità, la vecchiaia, la puzza. Una visione apocalittica»
• «In Italia c’è l’idea da parte di chi detiene il potere, vedi la Rai, che il pubblico sia
irreversibilmente deficiente. Non siamo bravi a venderci ma abbiamo
riconosciute capacità comiche» • «Come si fa a vedere lo stesso attore che un minuto prima è Falcone e il minuto dopo fa pubblicità?» (da un’intervista di Paolo D’Agostini).