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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CECCARELLI

Sandra Milano 3 luglio 1967. Attrice. Coppa Volpi a Venezia nel 2001 per Luce dei miei occhi • «Occhiaie profonde che l’hanno resa diversa da tutte le altre. Ragazza fortunata, anche se per lei il
mestiere di attrice è arrivato tardi e casualmente, dopo una prima lontana apparizione, da bambina,
in Segreti segreti di Giuseppe Bertolucci. Per Tre storie di Gay ha vinto ad Annecy. Per la sua apparizione ne Il mestiere delle armi di Olmi ha vinto al Sacher di Moretti. Poi c’è stata la Coppa Volpi, un premio a Sorrento per Guarda il cielo ancora di Gay, e nel 2002 il Nastro d’argento per Il più bel giorno della mia vita di Cristina Comencini, film che ha vinto il festival di Toronto» (Simonetta Robiony) • «Gay mi ha scoperta. Lavoravo in un bar, allora. Un suo assistente mi propose un
provino e lui mi scelse per Tre storie dove interpretavo una donna uscita dalla droga, una cosa vera, molto drammatica» • «A 15 anni Giuseppe Bertolucci la trasformò nella figlia di Stefania Sandrelli in Segreti Segreti: “Mi ha dato l’occasione di vedere il cinema da vicino: sono stata a Cinecittà, ho conosciuto molti attori. Eppure è rimasto un gioco”. Ci sono voluti anni perché si ritrovasse su un set: “Di nuovo per caso, attraverso amicizie quasi da bar, Fecero il mio nome a
Piergiorgio Gay e Roberto Sanpietro, che cercavano attori non professionisti
per il loro Tre storie. E io ho detto di nuovo ‘perché no?’”. In quei 15 anni aveva fatto un po’ di tutto e un po’ di niente: l’Accademia di Belle Arti a Bologna (dove viveva con il padre, chitarrista dell’Equipe 84), l’assistente di un pittore, l’illustratrice, la pierre di moda. Anche la barista e la centralinista di un 144:
“Non trovavo niente che mi appassionasse davvero, neppure l’arte. Ho fatto tanti tentativi”» (Liana Messina) • «Mi manca la tecnica, non ho mai studiato recitazione. Ho usato un metodo “naturalistico” per costruire i personaggi: ho rubato le mie reazioni emotive, i miei ricordi».