Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CAVALLI-SFORZA
Luca Genova 25 gennaio 1922. Genetista. Dopo la laurea in Medicina a Pavia, ha iniziato a occuparsi di genetica a Cambridge
negli anni immediatamente successivi alla Seconda guerra mondiale. Poi, per
quarant’anni si è dedicato alla genetica di popolazioni, finalizzata allo studio dell’evoluzione umana, che lo ha portato a includere nelle sue ricerche anche
contribuiti provenienti dalla linguistica e dall’archeologia. In Storia e geografia dei geni umani (Adelphi), scritto con Paolo Menozzi e Alberto Piazza e pubblicato in inglese
nel 94 (l’edizione italiana è del 97), ha presentato una ricostruzione completa dell’evoluzione dell’homo sapiens e del suo progressivo popolamento della Terra, mostrando l’inconsistenza della distinzione tra razze umane. Tra le sue opere apparse in
italiano, vanno ricordate Introduzione alla genetica umana e Genetica, evoluzione, uomo (ambedue edite da Mondadori), La transizione neolitica e la genetica di popolazioni in Europa (Boringhieri), Geni, popoli e lingue (Adelphi) • «è uno dei più illustri scienziati italiani viventi. è membro di quella élite ristretta ma importantissima di ricercatori italiani che hanno ricevuto all’estero i riconoscimenti dovuti per i loro lavori di avanguardia. è autore e protagonista della affascinante ricostruzione, attraverso i geni di
diversi popoli - dai pigmei africani fino agli europei - della storia e della
evoluzione della nostra specie, e anche del cammino dal linguaggio dei primi
homo sapiens alle circa cinquemila lingue parlate oggi nel mondo (una
evoluzione guidata dalle trasformazioni del nostro patrimonio genetico, e
narrata in un’opera ponderosa,
Storia e geografia dei geni umani, puntigliosa mappa genetica e culturale, che ha aperto nuovi spazi e nuove
proposte alla riflessione antropologica). Ed è portatore della straordinaria ipotesi del possibile sovrapporsi della
evoluzione del genoma umano con quella delle culture, illustrata in un recente
libro. Ma Cavalli-Sforza è anche un attento e vivace divulgatore delle proprie ricerche e scoperte
scientifiche» (Franco Prattico) • «I buoni maestri non sono molti. La situazione era ancora peggiore quando decisi
di entrare in ricerca, subito dopo la fine della guerra. Mi ha aiutato la
fortuna - cioè il caso, che chiamiamo fortuna quando è favorevole. è stata la lettura di alcuni libri a farmi comprendere che mi sarebbe piaciuto
dedicarmi alla ricerca. E fu un bravo maestro, Adriano Buzzati-Traverso, a
farmela amare» • «Senza selezione naturale non ci sarebbe vita: è questo il meccanismo che ha creato gli organismi viventi e li mantiene
efficienti - senza di essa potrebbero distruggersi a vicenda. Quel che non è di solito capito è che siamo di fronte a un meccanismo automatico, inevitabile, assolutamente
necessario. L’altro aspetto fondamentale è la creazione di differenze ereditarie, che è completamente affidato alla mutazione. Si tratta di un meccanismo spontaneo,
casuale, ed è per questo che il “caso” fa il suo ingresso nell’evoluzione, ma non è l’unico. Nell’Ottocento si credeva che tutti i cambiamenti che avvenivano nel corso della vita
di un individuo fossero ereditati dai suoi discendenti, ma la genetica ha
dimostrato che questo è falso, finché si tratta del materiale biologico ereditario (che è il DNA)»
• Da ultimo, sforzo intellettuale per allargare il concetto di selezione naturale
anche allo sviluppo storico, ipotizzando un processo selettivo applicato alle
culture (L’evoluzione della cultura. Proposte concrete per studi futuri Codice Edizioni, 2005).