Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CATRICAL
Antonio Catanzaro 7 febbraio 1952. Presidente dell’Antitrust (dal 2005). Si è laureato in Legge a Roma ed è stato nominato, dopo un concorso, assegnista universitario presso la prima
cattedra di Diritto privato (Università La Sapienza di Roma - Facoltà giuridica). A 24 anni ha vinto il concorso in magistratura, e ha superato l’esame di abilitazione all’esercizio della professione forense. Ha vinto i concorsi per procuratore dello
Stato e, a 27 anni, per avvocato dello Stato. Ha vinto il concorso per
consigliere di Stato nell’82. Presidente e componente di collegi amministrativi, ha collaborato con l’Ufficio legislativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed è stato Capo di Gabinetto in diversi ministeri: nel 94 alla Funzione Pubblica con
Urbani (primo governo Berlusconi) e poi con Frattini (governo Dini); nel 96
alle Comunicazioni con Maccanico (governo Prodi), nel 99 ancora alla Funzione
Pubblica con il ministro Piazza (governo D’Alema). è stato anche segretario generale dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. è professore a contratto alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tor Vergata, dove insegna Diritto privato
• «Indispensabile non solo per me, ma anche per Gianni Letta» (Silvio Berlusconi) • «“Sono figlio di un repubblicano e sono stato, in passato, di area laico
socialista”, ha confessato un giorno al Corriere. Lo ricordano, infatti, giovane
socialista, apprendista di quella scuola che porta il marchio di Nino Freni, il
“capostipite” della moderna burocrazia laica, già stretto collaboratore di Amato e Franco Bassanini. Calabrese di Catanzaro, è calabrese al punto da partecipare con orgoglio alla “Festa dei calabresi nel mondo” fianco a fianco con il calciatore del Milan Rino “Ringhio” Gattuso» (Sergio Rizzo)
• «L’amministrazione deve essere neutrale. Sempre. è una garanzia, prima di tutto per i cittadini e anche per i ministri… Al politico con cui si lavora bisogna anche saper dire dei bei no, spiegare che
non tutto si può fare. è più importante avere una personalità forte che una tessera di partito».