Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CASTELLANETA
Gianni Gravina di Puglia (Bari) 11 settembre 1942. Ambasciatore • «Uomo di prima linea, in diplomazia dagli anni Settanta, ha vissuto la crisi
somala ai tempi di Siad Barre e la Rivoluzione dei garofani in Portogallo, è stato nella difficile sede di Teheran e, come rappresentante speciale, si è occupato delle spinose questioni dell’Albania. Ma è anche un grande tessitore. è stato consigliere diplomatico di un ministro del Tesoro, del segretario
generale del Cesis (l’organismo che coordina i servizi segreti), oltre che capo del servizio stampa
(anche per la sua conoscenza dei media) e portavoce della Farnesina al tempo
della caduta del Muro. Nel palazzone bianco del ministero degli Esteri, non
gode le simpatie dell’ala sinistra della nostra diplomazia» (Capital)
• «La vita ha riservato al discretissimo Castellaneta una professionale convivenza
con personalità esuberanti, da De Michelis al Cavaliere, ma nè con l’uno nè con l’altro il diplomatico ha perso mai la piega perfetta del suo doppiopetto, nè quella cauta propensione a lasciare nel vago il contenuto del suo lavoro, sia
che fosse in partenza col povero Nicola Calipari per una missione negli Emirati
Arabi, sia che, nel ruolo di vicepresidente (non operativo e non retribuito) di
Finmeccanica, gli capitasse di dover illustrare alla Casa Bianca l’affidabilità della produzione italiana. Curriculum di buon promotore del made in Italy (da
ambasciatore a Canberra, fece concludere un buon affare alla Parmalat, uno dei
pochi business rimasti dopo il disastro)» (Maria Latella).