Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CARRA Enzo Roma 8 agosto 1943. Politico. Eletto deputato per la Margherita nel 2001, per l’Ulivo nel 2006

CARRA Enzo Roma 8 agosto 1943. Politico. Eletto deputato per la Margherita nel 2001, per l’Ulivo nel 2006. È capo della segreteria politica dell’Udeur. Nel 93, da portavoce dell’allora segretario della Dc Arnaldo Forlani, fu chiamato a testimoniare sulla tangente Enimont alla Democrazia cristiana (vedi CUSANI Sergio), accusato per “dichiarazioni reticenti” dal pubblico ministero Antonio Di Pietro, processato per direttissima e tradotto in aula con schiavettoni e catene. Un’immagine drammatica che fece il giro del mondo, ma aprì anche il varco ai primi dubbi su certi metodi del Pool e in particolare sull’opportunità di mostrare - in televisione o in fotografia - uomini in manette. Impegni solenni, presi in quel momento da giornali e reti televisive, vennero dopo pochi mesi (e sono tuttora) del tutto disattesi • «Divenni un’icona di Mani pulite. Rappresentavo la Dc trascinata con i ferri in Tribunale... Ti chiedevano una cosa, gli rispondevi che non ne sapevi nulla, ma loro volevano comunque che tu accusassi qualcuno. Io mi rifiutai di partecipare a questo gioco al massacro e pagai a caro prezzo, anche se tutti i condannati per Enimont, da Cusani a Citaristi, confermarono che non ne sapevo nulla. Vissi quel dramma come la prova della mia vita. E se riuscii a superarla fu perché, anche grazie alla violenza che mi fu riservata, il clima nel Paese cominciò a migliorare e i garantisti trovarono finalmente spazio sui media».