Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CARLUCCI
Gabriella Alghero 28 febbraio 1959. Politico. Dal 2001 deputato (Forza Italia). Padre militare e madre casalinga.
Due lauree: una in Lingue e letterature straniere, l’altra in Storia dell’arte. Prima faceva la showgirl (dall’83) • «Si muove a tutto campo. Dietro i tacchi a spillo c’è un’agguerrita professionista decisa a far girare a mille le sue molteplici attività: donna di spettacolo, manager di se stessa e politica ambiziosa. Dama di cuore
e di denari. Da quando è stata eletta in Parlamento non ha mai interrotto la sua tournée nelle regioni meridionali. Anzi, tra la conduzione di una serata musicale e la
presentazione di una sfilata di moda, sembra aver intensificato le sue presenze» (Marco Damilano)
• «Natura, alimentazione ed ecologia sono solo tre dei 100 e passa interessi della
Carlucci che, nel disperato tentativo di conquistarsi una ribalta stabile, in
20 anni di piccolo schermo è passata dal reportage turistico alle prove estreme, dall’enologia all’alta moda, fino allo sport e la politica. Poco più che ventenne, esordisce in tv come inviata di Portobello. A parte una parentesi dovuta a un brutto incidente stradale, da quel momento
non si ferma più. è uno di quei personaggi che per numero di ore di televisione sfida Raffaella
Carrà, ma di cui si stenta a ricordare un programma. Riesce perfino a presentare due
edizioni del Festival di Sanremo negli anni più bui della kermesse, prima che Baudo la facesse risorgere: nell’88 a fianco di Miguel Bosè, e nel 90 con Johnny Dorelli. Ma per una show-girl così poliedrica, le canzoni non sono tutto. C’è anche il talk-show (
Il diavolo e l’acqua santa con don Mazzi), la moda (Atelier), il game-show (Quizzone), i concorsi di bellezza (Il più bello d’Italia), la cultura (L’Italia delle meraviglie), il varietà in tutte le sue forme (da Piccolo grande amore a Luna di miele, “perché il varietà”, disse Carlo Fuscagni, forlaniano direttore di Raiuno al tramonto della prima
Repubblica, “ha bisogno di idee e volti nuovi”), l’appuntamento importante (la serata del Festival di Venezia). Oggi che la seconda
Carlucci è responsabile del Dipartimento spettacoli e beni culturali di Forza Italia (per
investitura diretta del Cavaliere nel 99), ama ricordare i suoi successi. Ma
per la verità in tv i suoi programmi quasi mai sono stati campioni d’ascolto. Tutt’altro: gli infortuni sono stati diversi.
Piccolo grande amore (filmini e ricordi di presunti Vip sui loro primi amori) è stato chiuso in anticipo nel disinteresse generale, e Serata a sorpresa cancellato prima ancora di partire dal pur ben disposto direttore socialista di
Raidue, Giampaolo Sodano. Anche quando è andata meglio, come nel 1994-95 per l’edizione di Buona domenica con Gerry Scotti, non è esattamente per la qualità del prodotto che ci si ricorda della Carlucci. Anzi, le sue sfide estreme, i
suoi lanci con l’elastico, il car bowling (lanciarsi con un’auto a 100 all’ora contro un’altra messa in verticale facendola saltare come un birillo), il trascinamento da
una macchina in corsa (con svenimento finale), sono considerati tra le più convincenti espressioni della stagione della tv spazzatura. L’esuberanza, il presenzialismo e quello che il suo secondo marito, Marco Catelli,
ha definito “entusiasmo contagioso”, le hanno giocato brutti scherzi. Come quando, insaziabile sperimentatrice di
sensazioni forti, dopo aver resistito solo sei secondi in groppa a François, un toro d’Aquitania di 900 chili, cadde procurandosi una contusione e uno stiramento» (Pier Paolo Giano).