Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CARACENI
Nicoletta Milano 16 marzo 1959. È la figlia del famoso sarto Ferdinando Caraceni, ora scomparso, e di sua moglie
Marcella. Laureata in Lingue e letterature straniere all’Università Cattolica di Milano, nell’82 ha iniziato a lavorare nella storica sartoria del padre («da non confondere con altri Caraceni, perché veniamo tutti da Ortona, in Abruzzo, ma non siamo parenti»), che fin da piccola la portava con sÈ per insegnarle i segreti del mestiere: «All’inizio faticavo a capire, la sartoria maschile mi sembrava un mondo tutto grigio
e blu. Invece quello che fa la differenza sono i dettagli, nei colori e nei
tessuti». Alla morte del padre, nel settembre 2004, prende le redini di un’azienda familiare (9 dipendenti per non più di 400 capi l’anno) che prepara «interamente a mano» abiti per Yves Saint-Laurent, il barone Rothschild, l’Aga Khan, Giuseppe Gazzoni Frascara, Diego Della Valle, i maschi della tribù Benetton e altri clienti illustri che preferiscono restare anonimi. Il più celebre rimane Silvio Berlusconi che, nonostante le dicerie, continua a
servirsi nel negozio milanese di via San Marco, magari variando lo stile: «Ultimamente mette più il monopetto, anche perché di giacche a due petti ne ha un’infinità». A proposito, il padre Ferdinando le ha insegnato che «una buona giacca È tutta nel collo e nella spalla» e che «la vera eleganza È il menefreghismo di chi indossa un abito dimenticandoselo addosso». Unica donna nel mondo dell’alta sartoria maschile, ha anche delle clienti per le quali confeziona tailleur «modello anni Cinquanta»
• Separata, due figli maschi.