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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CAPAREZZA

(Michele Salvemini) Molfetta (Bari) 9 ottobre 1973. Cantante. Lanciato nel 2003
dal brano Fuori dal tunnel come rapper tra i più originali della nostra scena musicale • «Era ancora Miki Mix quando nel 97 partecipò al Festival di Sanremo tra le Nuove proposte: spaghetti-rap senza futuro, e
infatti Miki Mix scomparve nel nulla. Lasciò la casa di Milano, le limousine del successo inaspettato quanto effimero in
Francia, e se ne tornò a Molfetta di Bari, a ripensarci un po’ su. Due anni in cui si è lasciato crescere i capelli (capa rezza in dialetto significa testa riccia) e ha lavorato nei villaggi turistici come
animatore, continuando però sempre a comporre musica, anche se questa volta proprio quella che voleva, non
quella composta su commissione per i supponenti guru della discografia. Lui li
chiama “quei figuri”. Ora è soltanto Caparezza, la proposta più interessante della musica rap in Italia. Il suo raggamuffin venato di forti
influenze folk è una gradita sorpresa nell’asfittico panorama discografico» (Carlo Moretti)
• «Volevo fare della musica la mia vita, ma c’è modo e modo per farlo. Ero arrivato all’assurdo dei pezzi su commissione, canzoni pop melodiche, rap scialbo. Dopo
Sanremo ero destinato alla dimenticanza, come il 90 per cento degli artisti che
vanno al Festival. La mia unica convinzione era di poter arrivare un giorno a
fare ciò che volevo e certi figuri della discografia mi avevano insegnato la politica
del compromesso: “Un giorno potrai fare quello che vuoi”, dicevano. In realtà loro sanno bene che più grande sarà il successo ottenuto meno sarà possibile cambiare rotta. Ho cambiato nome, mi sono lasciato crescere la barba,
i capelli, ho ricominciato con i demo, e ho iniziato un viaggio con una
consapevolezza diversa, finalmente mia, personale. Il mio cambiamento è talmente sincero che io non riesco a giustificare l’esperienza Miki Mix, anche se non riesco a prescindere da essa. Perché non ho tradito la gente, ho tradito me stesso, il che è molto più grave»
• «Io non faccio prima né il testo né la musica, io faccio sempre prima la sensazione».