Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CAMMARIERE

Sergio Crotone 15 novembre 1960. Cantante. Autore. Terzo al Festival di Sanremo 2003, nel quale ha anche
ottenuto il premio della critica • «Ho lasciato Crotone che avevo 18 anni, ho fatto il barista, sono sopravvissuto
mangiando alla mensa universitaria, non è stato facile fare musica, ma non mi è mai venuta voglia di mollare» • «Negli anni Novanta, quando io avevo pubblicato il primo disco, per i cantautori
era finita, c’era da aspettare qualche decennio, dicevano i discografici. Oggi, invece, è cambiato il modo di pensare, e per noi c’è di nuovo spazio. La canzone d’autore oggi sta risorgendo, esiste ed è in buona salute» • «Sono figlio di contadini, cugino di secondo grado di Rino Gaetano, pianista
autodidatta. Ho cominciato a picchiare sui tasti a sette anni, semplicemente
codificando geometrie armoniche nella mia mente. Appena diplomato, lasciai
Crotone per Firenze. Per me era il centro del mondo. Lì aprii il Bogart. Facevo il barista e suonavo. E per ritardare il più possibile il servizio militare facevo un esame all’anno. Poi l’incontro decisivo con Roberto Kunstler. In una magica notte del 6 gennaio 1992
scrivemmo di getto sei canzoni. Ci sono voluti undici anni per chiudere il
cerchio. Occasione dopo occasione»
• «Aria un poco fané, fisico da artista a digiuno, allure snob del debuttante in ritardo, fama di
autodidatta. Con i suoi baffetti da sparviero e l’aria un po’ dimessa (che più understatement di così non si può), se ne sta a un pianoforte a coda lungo un chilometro e suona con una tecnica
tutta sua, che segue senza accademismi il filo dei pensieri» (Marinella Venegoni) • «Sa mescolare bene le carte che conosce meglio, il jazz, la canzone, ma
soprattutto ha una straordinaria capacità nel proporre la sua musica dal vivo, frutto di una lunga gavetta fatta di
centinaia di concerti in tutta Italia» (Ernesto Assante).