Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CAMMARATA
Diego Palermo 27 marzo 1951. Avvocato. Presidente dell’Istituto autonomo case popolari di Palermo. Politico. Nel 2001 è prima stato eletto deputato (Forza Italia), poi sindaco di Palermo • «Non è un campione dell’antimafia né un prestanome della mafia, ma un tranquillo avvocato senza quarti di nobiltà politica che invece delle sezioni di partito ha frequentato il circolo del
tennis, invece delle tessere ha collezionato accendini, invece di battesimi,
cresime e matrimoni — regno dei postdemocristiani che lo hanno portato a spalla verso la vittoria — è sempre stato un habitué della Cuba, il locale più trendy di Palermo, quello dove solo tre o quattro vecchi amici siedono al
tavolo fisso di Gianfranco Miccichè. Entrato nella cerchia in quanto amico di Gaetano, fratello del vicerè berlusconiano, è diventato alla svelta il suo braccio destro, coordinatore provinciale del
partito e infine deputato della Zisa con 36.300 preferenze, suscitando le
invidiose gelosie di chi lo ha accusato sottovoce di avere come unico titolo di
merito quello di essere stato “l’autista di Miccichè”. Veleni palermitani, certo, per introdurre il virus del sospetto nella
prevedibile vittoria del signor Cucilaviadiri (chi glielo doveva dire), uno che
però s’è fatto apprezzare anche dagli orlandiani come presidente dell’Istituto case popolari — 13 mila case da gestire, 687 miliardi di bilancio — uno che è riuscito a mantenere la sfida con l’ulivista Francesco Crescimanno sui binari di un insolito, civile rispetto
reciproco, ottenendo proprio dall’avversario sconfitto la prima telefonata di congratulazioni» (Sebastiano Messina).