Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CALTAGIRONE
Leonardo Costruttore. «Che differenza c’è tra un collezionista di monete della Roma imperiale e un appassionato di dracme
e talenti, oboli e tetradrammi? Per capire la distanza che passa tra Francesco
Gaetano Caltagirone, detto Franco, e Caltagirone “l’altro”, Leonardo, il minore di tre fratelli (in mezzo c’è Edoardo), si potrebbe partire dalla psicologia della numismatica. E da due
stili contrapposti: passione per la Roma antica per il primogenito, l’editore del Messaggero; fascinazione per la Grecia classica per il piccolo di
famiglia. Laurea in Economia e commercio a 22 anni, Leonardo si è sempre avvolto in uno spesso alone di riservatezza. “Io ho sempre lavorato molto e parlato poco”, dice di sé. Poco si sa delle sue vacanze in barca, della villa sulla Camilluccia e dei tre
figli (Leonardo Francesco, Edoardo, Allegra, tutti già coinvolti nell’azienda di casa). “I miei fratelli sono più noti perché sono più bravi”, scherza lui. Anche se chi li conosce bene assicura che la competizione in
famiglia è sempre stata fortissima. “Il lato più colto della famiglia”, secondo qualcuno, è uscito allo scoperto con la più ambiziosa delle epifanie: una città nuova di zecca. Una nuova area urbana, esattamente come le new town asiatiche,
sull’asse ovest Roma-Fiumicino, nei terreni appartenuti un tempo al duca Ascanio
Sforza. Zona urbanisticamente da sempre identificata come Piano L23. Alla quale
l’imprenditore ha tolto la sigla, per intitolarla a se stesso: Parco Leonardo, “la più grande iniziativa immobiliare privata in Italia”. Atene che conquista Roma. Grande il triplo di Milano 2 (“Un progetto vecchio, superato, concepito 20 anni fa solo con obiettivi
residenziali”), una previsione di visitatori più alta della Cappella Sistina (18 milioni di persone all’anno), appartamenti per 10 mila residenti. Un sogno (o un incubo, a seconda dei
gusti), almeno sulla carta: due alberghi a quattro stelle, ristoranti,
parcheggi sotterranei, due campus-uffici con 40 edifici per dare lavoro a 10-15
mila persone, un mall da 100 mila metri quadrati, pista ciclabile di 5
chilometri e mezzo, due centri sportivi, 20 parchi a temi. Persino una pista
per skateboard, un anfiteatro con 6 mila posti, un dog park, un’area picnic. Un laghetto artificiale. E piazze, piazze, piazze: un recupero
quasi rinascimentale dell’idea di spazio. Libero, soprattutto, dal traffico, grazie a un sistema di
pedonalizzazione dell’area, servita da tre corsie che la percorrono nel perimetro. Valore complessivo
del progetto: 3 miliardi di euro su una superficie di 160 ettari. Con una firma
prestigiosa come quella dell’architetto di Barcellona Ricardo Bofill, lo stesso che ha realizzato, tra l’altro, il quartiere Antigone a Montpellier (“Ma è suo solo il masterplan, il resto è tutta idea del capo”, precisano dagli uffici del Gruppo Leonardo Caltagirone di via Cortina d’Ampezzo)» (Sabina Minardi).