Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CALOPRESTI
Mimmo Polistena (Reggio Calabria) 4 gennaio 1955. Regista. È direttore dell’Archivio Storico del Movimento Operaio fondato da Cesare Zavattini. Nel 62 si
trasferisce a Torino con la madre Jolanda e il padre Emilio, operaio alla Fiat.
Nel 95 esordisce con il lungometraggio La seconda volta. Nel 97 È regista e sceneggiatore di La parola amore esiste, nel 98 firma il documentario Tutto era Fiat. Nel 2001 dirige Preferisco il rumore del mare. Nel 2002 È regista, co-sceneggiatore e interprete del film La felicità non costa niente ecc. • «La qualifica a cui tiene di più È: presidente dell’archivio audiovisivo del movimento operaio. Nel 1962 suo padre Emilio, “un sarto distrutto dal boom delle confezioni a poco prezzo” ottiene, “dal solito prete e dal solito notabile dc”, un posto alla Fiat e una casa in centro, a Torino. Sua madre Jolanda
contribuisce al bilancio familiare con le riparazioni e gli orli, “e impara a leggere il giornale tutti i giorni, si integra perfettamente nel
quartiere metà borghese e metà operaio dietro piazza Vittorio. Quanta retorica falsa si È fatta sugli immigrati meridionali, la verità È che i piemontesi operai ci hanno accolto a braccia aperte e che la città aristocratica viveva in collina, lontanissima dalla vita quotidiana dei
lavoratori. Io giocavo a pallone alla parrocchia dell’Annunziata, poi da ragazzo — all’istituto tecnico di Moncalieri e ai cancelli della Fiat — mi sono avvicinato a Lotta Continua» (da un’intervista di Barbara Palombelli)
• «Non mi interessa raccontare le generazioni. Non credo a un cinema che racconta
spaccati di società, credo a un cinema che racconta gli individui. I miei confini sono le persone,
la loro storia, che può essere forte, grande, piccola, media. Sarà la mia capacità di regista a renderla interessante. Il regista deve avere la capacità, anche tecnica, di far diventare importanti delle piccole storie che sembrano
poca cosa».