Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CALDORO
Stefano Campobasso 3 dicembre 1960. Politico. Socialista. Ministro per l’Attuazione del programma di Governo nel Berlusconi III • «Rampollo di famiglia socialista (il padre Antonio è stato una figura influente del socialismo campano), laureato in Scienze
politiche e consulente d’azienda, esperto di economia e questioni internazionali, inglese fluente,
finisce per seguire le orme paterne, dedicandosi alla politica. Già nel 1985, a soli 25 anni, si ritrova infatti nel Consiglio regionale della
Campania, presidente di Commissione. Come il padre è socialista, e viene eletto deputato già nel 1992, con vari incarichi. Un anno dopo, nella bufera di Tangentopoli che
emargina Craxi, è uno dei pochi giovani a restare fedele al segretario defenestrato. E fu tra i
fondatori del Nuovo Psi» (La Stampa)
• Gli «piace più Blair di Sarkozy, ma poi lascia affiorare piccoli tic da decisionista di
destra, un certo modo di parlare ai suoi, per esempio, o, perfino, di arrivare
con piccola corte da sottosegretario nella saletta Freccia Alata. Se deve
ricordare il suo passato, al congresso, il quarantenne Caldoro cita il momento
eroico in cui “al Raphael, negli ultimi giorni di Bettino solo contro tutti, eravamo in tre:
io, Robilotta e Luca Josi”. Oppure, attento al mondo cattolico proprio come il più noto dei ministri francesi, ecco che fa sapere di non essersi mai riconosciuto
nelle posizioni dei radicali: “Mi sono sempre sentito vicino al Craxi del nuovo Concordato”» (Maria Latella).