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 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

CAIRO Urbano Milano 21 maggio 1957. Editore. Padrone del Torino (dal 2005). Laureato alla Bocconi, ha lavorato per Silvio Berlusconi in Publitalia e alla Mondadori

CAIRO Urbano Milano 21 maggio 1957. Editore. Padrone del Torino (dal 2005). Laureato alla Bocconi, ha lavorato per Silvio Berlusconi in Publitalia e alla Mondadori. Nel 95 si è messo in proprio e oggi dirige un gruppo che opera nella raccolta della pubblicità e nell’editoria. La Cairo Communication, società capogruppo quotata in Borsa, controlla Cairo Editore (periodici e libri), Editoriale Giorgio Mondadori, Cairo Pubblicità, Cairo Directory, Cairo Web, Cairo Sport. Ha aggiunto alle testate storiche della Giorgio Mondadori (Airone, Bell’Italia ecc.) nuovi magazine popolari che sono andati all’attacco delle corazzate del settore: DiPiù e DiPiù Tv, dirette da Sandro Mayer (strappato alla Rusconi dove dirigeva Gente), e Diva e donna, diretto da Silvana Giacobini, che alla Mondadori dirigeva Chi. Le testate di Mayer, lanciate a mezzo euro, vendono mediamente 800 mila copie, con qualche problema per il leader del settore Sorrisi e canzoni. Buon risultato anche per Diva e donna • «Nella ricca Milano, inizio anni Ottanta, mi chiesero di scrivere un’inchiesta sugli yuppie nostrani. Non ricordo chi, tra altri nomi, mi segnalò un bocconiano di bella speranza che faceva da assistente-segretario all’imprenditore più innovativo del momento, Silvio Berlusconi. In città si diceva che Urbano Cairo era tra i pochissimi a condividere la vita quotidiana del suo capo, nella palazzina di via Rovani, dove allora abitava anche la futura moglie e first lady, Veronica Lario. Un rapporto di fiducia totale che Cairo non ha mai tradito. Entusiasta mi raccontò come era arrivato a Berlusconi sfiancandolo di telefonate e la fortuna di lavorare accanto a un simile personaggio. Anche sotto la doccia mi confessò (anni dopo però l’ha negato) ripensava agli insegnamenti del suo maestro. Una spugna. Travolta da cotanta ammirazione ammetto che giudicai il giovane Cairo un aspirante clone, un tantino ridicolo. Poi, entrò nell’agguerritissimo team di Marcello Dell’Utri, Publitalia. Giocò bene per alcune stagioni fino a entrare in conflitto con il suo coach. Tangentopoli, brutta stagione per il nostro mediano. Da quei giorni un’incredibile rimonta: concessionaria di pubblicità, editoria, quotazione in Borsa. Successo&soldi. Morale: avevo sottovalutato Cairo» (Chiara Beria d’Argentine) • Da Tangentopoli (falso in bilancio) è uscito con un patteggiamento • «Quando è nata Cairo pubblicità non avevo neanche l’ufficio: c’ero solo io, il telefonino e un’idea: mettere in piedi una concessionaria diversa. Più focalizzata: poche cose ma fatte bene. E multimediale, per offire un pacchetto completo» • L’acquisto del Torino è avvenuto alla fine del campionato 2004-2005. La squadra aveva conquistato la serie A, ma una fidejussione del proprietario Cimminelli risultò fasulla. Ergo: fallimento e titolo sportivo a disposizione di chi lo voleva. Rintuzzato il tentativo di un imprenditore laziale, Luca Giovannone, probabile prestanome di Claudio Lotito, Cairo - sostenuto pienamente dal sindaco, dalla Stampa e dai tifosi - riuscì a rifondare la società • «Sono da sempre un tifoso del Toro. Mi è costato molto più di quello che mi avevano prospettato in un primo tempo» (24 milioni di euro invece di 7)» • Il 2006, secondo un’analisi di Vittorio Malagutti dell’Espresso, non è stato per Cairo un anno felice: ha rinunciato alla costruzione di un prodotto concorrenziale con le Pagine gialle (sei milioni di perdita, 200 persone mandate a casa e una causa in corso con la Seat che accusa due dirigenti passati a Cairo di aver trafugato documenti), ha anche rinunciato - di fatto - alla pubblicazione del quotidiano popolare tante volte annunciato e indotto quindi Gianni Vallardi, che era stato assunto apposta, a trasmigrare in Mondadori, ha perso quota in Borsa (dai 54 euro per azione di inizio 2006 ai 37 euro di fine agosto) • Da giovane giocava a calcio: «Scuola Pro Sesto e un titolo lombardo under 21 nella Milano Gomme. Ero un “veneziano”, un’ala destra dribblomane. Mi ispiravo a Claudio Sala, il Poeta del Toro dello scudetto 76, e mi piaceva Rivera del Milan» • Sposato in seconde nozze con Mali Pelandini, quattro figli (il primo dal primo matrimonio).