Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
CACCIARI
Paolo Venezia 10 giugno 1949. Politico. Deputato. Di Rifondazione comunista. Il 19
luglio 2006, pur di non votare il rifinanziamento della missione in
Afghanistan, ha dato le dimissioni • «Io vengo dalla scuola della non violenza, sono promotore di quel convegno che
ogni anno sull’isola di San Servolo a Venezia mette insieme e cerca di contaminare il movimento
operaio con le posizioni anarchiche e le pratiche pacifiste e non violente.
Bertinotti mi ha scelto per questo. E io cosa faccio? Vengo qui e rinnego
tutto? Non è possibile» • Fratello di Massimo, ha preso la laurea in Architettura con Manfredo Tafuri, ha
fatto il cronista all’Unità e l’assessore all’Ambiente: «Massimo e Paolo (che dice di sé “sono il Cacciari cattivo”) usano da tempo scambiarsi complimenti a mezzo stampa. Un ampio repertorio lo
riporta Gian Antonio Stella in un capitolo di Avanti popolo (Rizzoli), che assai eloquentemente si intitola “Massimo, Paolo e Tommaso Cacciari, troppe sinistre per una famiglia sola”. Paolo chiama il sindaco il Dittatore, il Podestà, l’Imperatore, il Principe del Male e l’esponente della Margherita ricambia così: “Uffa! Piantatela con mio fratello, parla solo perché ha la bocca”. I maligni raccontano che la guerra fratricida è cominciata da bambini, quando mamma Cacciari, sorella dell’attrice Sara Momo, abbondava in attenzioni per il piccolo genio Massimo. Ed è esplosa alle comunali del 2005: “Perché mi sono candidato a sindaco? Volevo dimostrare alla città che il centrosinistra non sono il verde Gianfranco Bettin e mio fratello”» (Monica Guerzoni)
• «Paolo? Un semplice, autentico uomo di sinistra, generoso e impulsivo. Ma perché uno uscito a sinistra dal Pci è andato al governo con un ex democristiano come Prodi?» (Cesare de Michelis).