Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2011  luglio 06 Mercoledì calendario

BURRUANO

Luigi Maria Palermo 1948. Attore. Zio di Luigi Lo Cascio, che lui stesso ha presentato al
regista Marco Tullio Giordana, è diventato noto al grande pubblico interpretandone il padre ne I cento passi del medesimo Giordana (che narra la storia di Peppino Impastato, 5 gennaio
1948-9 maggio 1978, militante antimafia morto ammazzato) • «Una faccia aspra del Sud perfetta per i ruoli da duro. Il pubblico se lo ricorda
probabilmente come l’attore che ha dato la faccia a Buscetta nella fiction su Borsellino, o a Mauro
Donati per R.I.S.-delitti imperfetti: contraddizioni del successo che stampano certi ruoli solo su certe facce. E
quella di Burruano è indimenticabile, con i tratti aspri segnati dal sole del Sud e la voce
arroccata che sembra uscire dai vicoli palermitani. Ma quelle parti da cattivo
o da duro non rendono giustizia a una carriera più articolata. Nato come attore teatrale, Burruano si fa conoscere a Palermo alla
fine degli anni Sessanta facendo cabaret. Il riconoscimento gli arriva, alla
fine dei Settanta, con la pièce
Palermo o cara. Nel 2002 sbarca alla Biennale Teatro con Palermo può attendere. Anche il cinema fatica a capire le sue qualità, chiedendogli all’inizio piccole parti: Pizza Connection, Nel continente nero, Luna e l’altra, Il figlio di Bakunin. Poi, dopo I cento passi, i titoli più impegnativi: Liberi di Tavarelli, Il ritorno di Cagliostro di Ciprì e Maresco, Te lo leggo negli occhi di Velia Santella, Quo Vadis Baby? di Salvatores. Prove dove la complessità dei personaggi (operai in crisi, improbabili imprenditori, genitori autoritari)
andava di pari passo con l’intensità della recitazione» (Paolo Mereghetti) • Il 4 settembre 2006 «è stato arrestato per aver accoltellato l’ex genero che esasperava la moglie e non pagava più gli alimenti ai tre figli. Lite nella piazza di Mondello, il salotto estivo dei
palermitani frequentato abitualmente da Burruano. Nessuno lo ha fermato mentre
fuggiva con un coltello in mano, nessuno ha chiamato polizia o carabinieri
mentre un giovane di 34 anni si agitava per terra, in una pozza di sangue. Una
voce anonima al 118 si è limitata a dire: “C’è un uomo che sta molto male, venite”. L’omertà del salotto buono di Palermo ha raggelato anche i medici. Sono stati loro a
chiamare i carabinieri: “Ho paura - ha detto una dottoressa all’operatore del 112 - qui sta accadendo qualcosa di strano. La piazza si è svuotata”. L’omertà che Burruano aveva raccontato nei panni del padre di Peppino Impastato nel film

I cento passi l’ha protetto sino a quando il genero, Fabio Guida, tuttofare del bar più noto di piazza Mondello, è uscito dalla sala operatoria, ha svelato quello che stava diventando un vero e
proprio giallo. Si sospettava una lite fra pregiudicati, per motivi di droga. “è stato mio suocero a ferirmi, mi perseguita”, ha detto invece Guida» (Salvo Palazzolo) • Dalle testimonianze successive, le due versioni dei fatti (Guida è un poveretto oppure Guida è un mascalzone) sono risultate confermate. La famiglia Burruano e i suoi amici
sono divisi in due partiti. Per capirne di più bisognerà aspettare il processo.