Il Catalogo dei viventi 2007, 6 luglio 2011
BUGLIO
Salvatore Catania 20 dicembre 1951. Operaio. Politico. Deputato Ds fino al 2006, poi
escluso dalle candidature e messo in lista dalla Rosa nel pugno, che lo fa
eleggere alla Camera anche per la XV legislatura • «Nasce a Catania, quartiere povero di Tondicello della Plaja, ultimo di sette
figli, il padre muore che lui è ancora in fasce. A nove anni fa il pescivendolo, e di seguito saldatore di
ghiaccio, manovale, demolitore di auto. Al diciottesimo compleanno sale sul
treno per Torino, entra in Fiat e ne esce subito dopo aver pestato un
caporeparto veneto che odiava i “terroni”. Torna in fabbrica alla Viberti Autoveicoli Industriali e dopo 22 anni in
catena di montaggio finisce in cassa integrazione. Dal treno alla
disoccupazione, in tasca ha sempre la tessera del Pci-Pds, quando nel luglio 95
si presenta alla conferenza programmatica del Pds è presidente del consiglio comunale di Nichelino e delegato delle fabbriche
torinesi. Il suo dovrebbe essere uno sbadiglio tra il discorso di D’Alema e quello di Berlusconi, che deve parlare subito dopo di lui. A quelli che
si alzano per un caffè prima dell’intervento del Cavaliere lancia un urlaccio: “Dove c... andate? Sono un operaio, mica uno spot”. Gli regalano una partita persa, la candidatura nel collegio
Nichelino-Carmagnola, che nel 94 aveva segnato una delle peggiori Caporetto
della gioiosa macchina da guerra occhettiana. Invece vince, e rivince nel 2001,
uno dei pochi segni incoragganti per i Ds in un altro giro elettorale da
dimenticare. “Adesso non servo più. Con la nuova legge elettorale, i cagnacci come me, che vanno a chiedere il
voto casa per casa, vanno a cuccia. è che nei Ds io sono sempre stato considerato una anomalia. Mi considero un
riformista vero. Ho criticato i sindacati, la Cgil soprattutto, perché nel 2006 il padrone non può essere un nemico a prescindere, e nelle trattative con il governo il compito
delle confederazioni è sempre e comunque quello di portare a casa qualcosa e non pronunciare sempre
dei niet politici”» (Marco Imarisio) • Acceso tifoso della Juventus.